Giovanni Govoni – Filosofia
A te lascio la ragione, io mi tengo l’emozione.
A te lascio la ragione, io mi tengo l’emozione.
Non voglio seguire un’ideologia.Avere la strada già prefissata e comportarmi secondo le parole o le idee di un’altra persona.Voglio creare i miei principi confrontandoli ogni giorno con altri.Voglio non giudicare.Io penso che nella vita non conta essere etichettati con nomi creati dalla società per identificarci, ma conta alzarci ogni mattina sentendo che quello che stiamo facendo ci rende fieri e felici.Conta avere il coraggio di soffrire per cambiare ciò che ci rende infelici.Non voglio seguire un ideologia.Voglio sentire l’umanità nella sua semplicità.
Il peggior crimine è la stupidità. Gli stupidi uccidono tutto ciò che non capiscono.
Per l’uomo il carcere più duro è il peccato. Esso imbriglia e l’anima e il corpo.
La notte è un mistero insoluto, ci pone di fronte alla grandezza dell’universo accendendo milioni di stelle nel buio: fermarsi a guardarle pone domande, alimenta riflessioni profonde, ci mette piccoli piccoli davanti all’infinito e forse riusciamo a strapparne un minuscolo frammento se ci sentiamo parte di esso.
Il silenzio ha molte parole, molte più di quante la nostra mente possa sopportare.
Siamo diventati schiavi delle abitudini e del conformismo!Non sappiamo più sognare, reagire all’oppressione dell’inerzia!Non siamo più quegli “italiani” rivoluzionari, romantici, ingegnosi che il mondo conosce;siamo le loro ombre… sbiadite, pallide… quasi trasparenti!
Non voglio seguire un’ideologia.Avere la strada già prefissata e comportarmi secondo le parole o le idee di un’altra persona.Voglio creare i miei principi confrontandoli ogni giorno con altri.Voglio non giudicare.Io penso che nella vita non conta essere etichettati con nomi creati dalla società per identificarci, ma conta alzarci ogni mattina sentendo che quello che stiamo facendo ci rende fieri e felici.Conta avere il coraggio di soffrire per cambiare ciò che ci rende infelici.Non voglio seguire un ideologia.Voglio sentire l’umanità nella sua semplicità.
Il peggior crimine è la stupidità. Gli stupidi uccidono tutto ciò che non capiscono.
Per l’uomo il carcere più duro è il peccato. Esso imbriglia e l’anima e il corpo.
La notte è un mistero insoluto, ci pone di fronte alla grandezza dell’universo accendendo milioni di stelle nel buio: fermarsi a guardarle pone domande, alimenta riflessioni profonde, ci mette piccoli piccoli davanti all’infinito e forse riusciamo a strapparne un minuscolo frammento se ci sentiamo parte di esso.
Il silenzio ha molte parole, molte più di quante la nostra mente possa sopportare.
Siamo diventati schiavi delle abitudini e del conformismo!Non sappiamo più sognare, reagire all’oppressione dell’inerzia!Non siamo più quegli “italiani” rivoluzionari, romantici, ingegnosi che il mondo conosce;siamo le loro ombre… sbiadite, pallide… quasi trasparenti!
Non voglio seguire un’ideologia.Avere la strada già prefissata e comportarmi secondo le parole o le idee di un’altra persona.Voglio creare i miei principi confrontandoli ogni giorno con altri.Voglio non giudicare.Io penso che nella vita non conta essere etichettati con nomi creati dalla società per identificarci, ma conta alzarci ogni mattina sentendo che quello che stiamo facendo ci rende fieri e felici.Conta avere il coraggio di soffrire per cambiare ciò che ci rende infelici.Non voglio seguire un ideologia.Voglio sentire l’umanità nella sua semplicità.
Il peggior crimine è la stupidità. Gli stupidi uccidono tutto ciò che non capiscono.
Per l’uomo il carcere più duro è il peccato. Esso imbriglia e l’anima e il corpo.
La notte è un mistero insoluto, ci pone di fronte alla grandezza dell’universo accendendo milioni di stelle nel buio: fermarsi a guardarle pone domande, alimenta riflessioni profonde, ci mette piccoli piccoli davanti all’infinito e forse riusciamo a strapparne un minuscolo frammento se ci sentiamo parte di esso.
Il silenzio ha molte parole, molte più di quante la nostra mente possa sopportare.
Siamo diventati schiavi delle abitudini e del conformismo!Non sappiamo più sognare, reagire all’oppressione dell’inerzia!Non siamo più quegli “italiani” rivoluzionari, romantici, ingegnosi che il mondo conosce;siamo le loro ombre… sbiadite, pallide… quasi trasparenti!