Giovanni Melucci – Comportamento
Non è tutto ciò che canti, ma conta ciò che provi quando parli.
Non è tutto ciò che canti, ma conta ciò che provi quando parli.
I favori? Si certo, sempre ammesso che vadano a chi quando ho avuto bisogno c’è…
Si illude chi pensa di avere un carattere formato.
Il vero furbo non è colui che pensa di esserlo, ma colui il quale, sapendo di esserlo, mette in condizioni l’altro di svelarsi qual’egli è. Il vero furbo, usa il fioretto intellettuale, un mix esperienziale culturale, insieme a quell’istinto innaturale, extrasensoriale, usa poteri di imprint visivo-mentale: ciò non è peculiarità del comune furbo, esso è innato, ancestrale peculiarità di chi ha occhi per guardare oltre, nel fondo dell’iride, in quell’unicum qual è il volto nella sua espressività, scannerizzando ogni sguardo e cogitari mutant.
Si comprende di più con un silenzio sommesso che con l’urlo delle parole.
Il fatto che io dica: “Non ho più nulla da dire” Non significa che una…
Le chiacchiere sono il “piatto” preferito di chi è tutto fumo e niente arrosto.