Giovanni Melucci – Tristezza
La solitudine è brutta. Ma aver deciso di essere soli è ancora più brutto.
La solitudine è brutta. Ma aver deciso di essere soli è ancora più brutto.
Sono incoerentemente triste e malinconica, allegra, silenziosa autoironica, la gioia la porto nel cuore, la speranza viaggia con me, so ridere e piangere, amare, dimenticare e ricordare tutto, sono orgogliosa a volte e puntigliosa, sono tutto ciò e tanto altro ancora ma sopratutto sono io.
Spesso i miei pensieri volano come un’aquila libera, lasciando poi i sogni nelle mani di questa terribile realtà.
Quando hai sofferto e hai superato, il dolore non spaventa. Ora sai che puoi farcela, ma questo lo pensi quando ci sei fuori; e quando invece ci sei dentro ti senti morire alla stesso modo della volta precedente e la paura di non farcela e di non vincere è tanta! Quando la paura ti prende, guardati dietro e ricorda che già una voltahai vinto, puoi vincere ancora!
Grazie a te che sei andato via, grazie ma poi sarebbe pura follia fare l’amore un’altra volta insieme a te. Non serve, non conviene, grazie a te che non sei più mio, grazie perché sarai per sempre poesia. Perché nell’arco di una sera un sogno non si avvera, perché ho bisogno di una vita da rivivere. Grazie a te che sei andato via, grazie ma poi sarebbe pura follia fare l’amore con qualcuno che non c’è, non serve a stare bene…
Nelle notti senza luna, quando tutto è tenebra, le tristezze si acutizzano ed i fantasmi della mente spezzano le catene… crollano i castelli della speranza, ma repentinamente si ricompongono le torri.
Numerose lastre di ghiaccio stanno fisse nel mio cuore come un appassito fiore che riviver più non può.