Giovanni Nebuloni – Filosofia
Il lume della candela si riduce tutto alla sua luce.
Il lume della candela si riduce tutto alla sua luce.
È la normalità a spezzare il mio equilibrio.
La dualità è l’essenza dell’uomo e della vita.
Se nell’etica l’uomo si potesse specchiare, forse una storia diversa andremmo a raccontare, alla pace assai più congeniale. E pur con la Natura non saremmo a bisticciare. Ma i grandi cambiamenti si possono spiegare anche con una differente visuale, è quando la morale non è unica e universale, è quando di uomo non esiste solo un ideale che si vuole realizzare. Così una soluzione si può soltanto prospettare: il giusto deve trionfare.
La mia moralità non è catalogata. Mi piacerebbe farlo, sai? Servirebbe a mettere un po’ di ordine nella mia vita, caro filosofo d’altri tempi. Ma purtroppo ho un’altra forza troppo innamorata per fare dell’amore uno spartito di regole. Mi avresti amata un po’.
Metti una mano davanti al tuo viso e dimmi cosa vedi. “Vedo una mano, vedo la mia mano”. Purtroppo vedi solo la tua mano, non chi ti sta di fronte, quando vedrai oltre l’ovvio, capirai che è più importante quello che non riesci a vedere.
Conoscere il proprio D-Ioè l’unico modoper ottenere la pace.
È la normalità a spezzare il mio equilibrio.
La dualità è l’essenza dell’uomo e della vita.
Se nell’etica l’uomo si potesse specchiare, forse una storia diversa andremmo a raccontare, alla pace assai più congeniale. E pur con la Natura non saremmo a bisticciare. Ma i grandi cambiamenti si possono spiegare anche con una differente visuale, è quando la morale non è unica e universale, è quando di uomo non esiste solo un ideale che si vuole realizzare. Così una soluzione si può soltanto prospettare: il giusto deve trionfare.
La mia moralità non è catalogata. Mi piacerebbe farlo, sai? Servirebbe a mettere un po’ di ordine nella mia vita, caro filosofo d’altri tempi. Ma purtroppo ho un’altra forza troppo innamorata per fare dell’amore uno spartito di regole. Mi avresti amata un po’.
Metti una mano davanti al tuo viso e dimmi cosa vedi. “Vedo una mano, vedo la mia mano”. Purtroppo vedi solo la tua mano, non chi ti sta di fronte, quando vedrai oltre l’ovvio, capirai che è più importante quello che non riesci a vedere.
Conoscere il proprio D-Ioè l’unico modoper ottenere la pace.
È la normalità a spezzare il mio equilibrio.
La dualità è l’essenza dell’uomo e della vita.
Se nell’etica l’uomo si potesse specchiare, forse una storia diversa andremmo a raccontare, alla pace assai più congeniale. E pur con la Natura non saremmo a bisticciare. Ma i grandi cambiamenti si possono spiegare anche con una differente visuale, è quando la morale non è unica e universale, è quando di uomo non esiste solo un ideale che si vuole realizzare. Così una soluzione si può soltanto prospettare: il giusto deve trionfare.
La mia moralità non è catalogata. Mi piacerebbe farlo, sai? Servirebbe a mettere un po’ di ordine nella mia vita, caro filosofo d’altri tempi. Ma purtroppo ho un’altra forza troppo innamorata per fare dell’amore uno spartito di regole. Mi avresti amata un po’.
Metti una mano davanti al tuo viso e dimmi cosa vedi. “Vedo una mano, vedo la mia mano”. Purtroppo vedi solo la tua mano, non chi ti sta di fronte, quando vedrai oltre l’ovvio, capirai che è più importante quello che non riesci a vedere.
Conoscere il proprio D-Ioè l’unico modoper ottenere la pace.