Giovanni Papini – Stati d’Animo
I giorni di settembre sono, fino all’ultimo meriggio, ariose e melodiose strofe classiche che all’avvicinarsi della notte diventano troppo buiosamente romantiche.
I giorni di settembre sono, fino all’ultimo meriggio, ariose e melodiose strofe classiche che all’avvicinarsi della notte diventano troppo buiosamente romantiche.
La gioia del cuore è la luce degli occhi…Gli occhi si spengono alle sofferenze del cuore…
Non esiste nulla di più bello che guardarsi e parlare con gli occhi. Gli sguardi sono parole perfette.
Il fatto che non ti piaccio non mi preoccupa. Quello che non capisco è: “Se non ti piaccio io, come fai a stimare te stesso?”
Quando i nostri occhi straripano, le palpebre diventano argini troppo deboli per provare a trattenere le lacrime.
E poi la notte mi assale con i suoi mille perché.
Non sono una persona da vie di mezzo. Io sono o tutto o niente o troppo o poco o bianco o nero. O mi si adora o mi si odia. Non sono fatta per tutto o tutti.