Giovanni Schettino – Frasi d’Amore
Lo si cerca per anni e quando lo si trova non ci si crede… che strana cosa è l’amore!
Lo si cerca per anni e quando lo si trova non ci si crede… che strana cosa è l’amore!
Senza te al mio fianco mi sento smarrito. È come vivere un inverno senza neve, una primavera senza fiori una notte senza luna con il cielo senza stelle.
L’occhio vede anche se il cuore non vuole.
“Non capisci, Bella? Che io renda infelice me stesso è una cosa, ma che tu sia coinvolta è una altro paio di maniche. Non voglio più sentirti dire che provi cose del genere.”Era la verità, era una bugia. La parte più egoista di me stava volteggiando nella consapevolezza che lei mi voleva come io volevo lei. “È sbagliato. È rischioso. Bella io sono pericoloso – ti prego renditene conto.””No.” Le sue labbra si imbronciarono arrabbiate.
Nelle mie zone d’ombra, imbastisco discorsi e silenzi, tagli, cuciture e feritoie ed insani appelli fatti di richiami estremi alla tua carne che gronda sangue che mi trasuda dai pori, dagli alveoli, mi respira, annaspandomi, soffocandomi, l’ultima sillaba. Sei leggio, il mio tu che si fa pelle e t’inghiottisco, ti deglutisco a forza, costringendoti dentro al petto, per arrivarmi nell’intimità di ogni mia voglia che ti reclama, perentoria. Sei effige sacra e ti prego, Dio mulatto fatto di sesso ed altra brama che mi copia il desiderio e me lo incolla alla tua immagine. Somiglianza del mio divino.
I nostri baci hanno colorato le strade, riempito di musica il bianco silenzioso delle case, inondato di Vita tutta la città, quella notte… La nostra Passione ha reso tutto Vivo.
L’amore è un alito di vento che spalanca le porte del cuore alla vita per riscoprirsi parte di un unico respiro.
Senza te al mio fianco mi sento smarrito. È come vivere un inverno senza neve, una primavera senza fiori una notte senza luna con il cielo senza stelle.
L’occhio vede anche se il cuore non vuole.
“Non capisci, Bella? Che io renda infelice me stesso è una cosa, ma che tu sia coinvolta è una altro paio di maniche. Non voglio più sentirti dire che provi cose del genere.”Era la verità, era una bugia. La parte più egoista di me stava volteggiando nella consapevolezza che lei mi voleva come io volevo lei. “È sbagliato. È rischioso. Bella io sono pericoloso – ti prego renditene conto.””No.” Le sue labbra si imbronciarono arrabbiate.
Nelle mie zone d’ombra, imbastisco discorsi e silenzi, tagli, cuciture e feritoie ed insani appelli fatti di richiami estremi alla tua carne che gronda sangue che mi trasuda dai pori, dagli alveoli, mi respira, annaspandomi, soffocandomi, l’ultima sillaba. Sei leggio, il mio tu che si fa pelle e t’inghiottisco, ti deglutisco a forza, costringendoti dentro al petto, per arrivarmi nell’intimità di ogni mia voglia che ti reclama, perentoria. Sei effige sacra e ti prego, Dio mulatto fatto di sesso ed altra brama che mi copia il desiderio e me lo incolla alla tua immagine. Somiglianza del mio divino.
I nostri baci hanno colorato le strade, riempito di musica il bianco silenzioso delle case, inondato di Vita tutta la città, quella notte… La nostra Passione ha reso tutto Vivo.
L’amore è un alito di vento che spalanca le porte del cuore alla vita per riscoprirsi parte di un unico respiro.
Senza te al mio fianco mi sento smarrito. È come vivere un inverno senza neve, una primavera senza fiori una notte senza luna con il cielo senza stelle.
L’occhio vede anche se il cuore non vuole.
“Non capisci, Bella? Che io renda infelice me stesso è una cosa, ma che tu sia coinvolta è una altro paio di maniche. Non voglio più sentirti dire che provi cose del genere.”Era la verità, era una bugia. La parte più egoista di me stava volteggiando nella consapevolezza che lei mi voleva come io volevo lei. “È sbagliato. È rischioso. Bella io sono pericoloso – ti prego renditene conto.””No.” Le sue labbra si imbronciarono arrabbiate.
Nelle mie zone d’ombra, imbastisco discorsi e silenzi, tagli, cuciture e feritoie ed insani appelli fatti di richiami estremi alla tua carne che gronda sangue che mi trasuda dai pori, dagli alveoli, mi respira, annaspandomi, soffocandomi, l’ultima sillaba. Sei leggio, il mio tu che si fa pelle e t’inghiottisco, ti deglutisco a forza, costringendoti dentro al petto, per arrivarmi nell’intimità di ogni mia voglia che ti reclama, perentoria. Sei effige sacra e ti prego, Dio mulatto fatto di sesso ed altra brama che mi copia il desiderio e me lo incolla alla tua immagine. Somiglianza del mio divino.
I nostri baci hanno colorato le strade, riempito di musica il bianco silenzioso delle case, inondato di Vita tutta la città, quella notte… La nostra Passione ha reso tutto Vivo.
L’amore è un alito di vento che spalanca le porte del cuore alla vita per riscoprirsi parte di un unico respiro.