Giovanni Soriano – Libri
Ci si può sposare per aver trovato la persona giusta o, perlomeno, perché si pensa di aver trovato la persona giusta; ma il più delle volte ci si sposa perché non si spera più di trovarla.
Ci si può sposare per aver trovato la persona giusta o, perlomeno, perché si pensa di aver trovato la persona giusta; ma il più delle volte ci si sposa perché non si spera più di trovarla.
Un’avventura è un risultato ragionevole. Due sono meglio, tre meritano di essere tramandate, e quattro… nessuno potrà mai contestare quattro avventure.
“A partire da domani lei è sospeso dal lavoro con ricorso alla cassa integrazione guadagni…” Così recitava la lettera che Marcello Marchesi ricevette da parte della sua azienda, una delle tante in crisi della martoriata provincia di Napoli. È in questo modo, crudo, che apprende che dovrà rimanere a casa, ma all’epoca non sa che lo dovrà fare esattamente per centoquattordici giorni. È da questo punto che si snodano due strade… due viaggi fatti nel segno della lotta pura, uno per rivendicare i propri diritti, l’altro per sconfiggere le proprie paure. Durante quest’ultimo incontrerà tanti personaggi che albergano nella sua memoria, essi lo accompagneranno fin dove le due strade si intersecano.Nei due cammini, al suo fianco, vi è una presenza costante, la sua amatissima Sofia, una donna determinata, capace di conquistare “fortezze inespugnabili”. Marcello e Sofia serbano un sogno nei loro cuori, vorrebbero sposarsi, vorrebbero una vita normale e… in nome di essa non si arrendono.
Sono i soldi a fare i libri, non gli autori.
Sperava di essere abbastanza forte da lasciarla andare, sperava che il coraggio non lo abbandonasse al momento dell’ultimo bacio.
Furono gli altri ad accorgersi per primi di quello che Alice e Mattia avrebbero capito solo molti anni più avanti. Entrarono nella stanza tenendosi per mano. Non sorridevano e i loro sguardi seguivano traiettorie divergenti, ma era come se i loro corpi fluissero con continuità l’uno nell’altro, attravero le braccia e le dita a contatto.Il contrasto marcato tra i capelli chiari di Alice, che ne incorniciavano la pelle del viso troppo pallida, e quelli scuri di Mattia, arruffati in avanti a nascondergli gli occhi neri, si annullava in quell’arco sottile che li congiungeva.C’era uno spazio comune tra di loro, i cui confini non erano ben delineati, dove sembrava non mancare nulla e dove l’aria pareva immobile, imperturbata.
Perché non ho dubbi che, se ci fossimo incontrati di persona, non saremmo riusciti a conoscerci nel modo in cui ci conosciamo. Io mi sarei subito sentito obbligato a sedurti, a scoprirti in quel mio modo rozzo, come se tu fossi merce in vendita. Pensa cosa ci saremmo persi, quante cose non avremmo mai saputo.