Giuditta Cattaneo – Accontentarsi
Stupefacente stupirsi senza stupefacenti, quanto stupefacentemente sono stupefatta di essere… come sono!
Stupefacente stupirsi senza stupefacenti, quanto stupefacentemente sono stupefatta di essere… come sono!
A volte il cielo crolla all’improvviso, senza nessun preavviso, a volte la felicità svanisce come sabbia nel pugno di una mano, a volte i conti già fatti non tornano mai, a volte un sorriso arriva quando si ha più bisogno di una lacrima, a volte l’inverno è più rigido per farci capire meglio la bellezza della primavera, a volte bisogna continuare a vivere, anche se una parte di noi muore dentro, a volte si possiede un granello, eppure quella minuscola cosa per noi è la vita intera.
L’Italia è un Paese straordinario: vorrei tanto che fosse un Paese normale.
La vita con le sue intemperie non è mai insignificante è come un cristallo sfaccettato se riusciamo a catturarne le mille iridescenze e se riusciamo a illuminarlo con la giusta luce, anche se in sé non ha un significato.Spetta a noi che la viviamo ad attribuirglielo. In fondo è una scalata, quando siamo alla base pensiamo che il fine è la vetta, poi man mano che saliamo fra difficoltà e colpi di fortuna scopriamo che il fine è stare attenti a dove mettiamo i piedi e fare tesoro delle brutte esperienze evitare le rocce friabili e voltarci ogni tanto e goderci il panorama.
Non ho mai rincorso nessuno, ma sapevo aspettare. Adesso non so fare più neanche quello, perché sono stanca di aspettare chi promette e poi non sa mantenere.
“Benedetto l’uomo che non si aspetta nulla, perché non resterà mai deluso” era la nona…
Quando tutte le porte sono chiuse, e attendi che se ne apra una, attento potrebbe essere l’uscita dal tuo malcontento ma l’inizio di un inevitabile precipizio.