Giulia Guglielmino – Stati d’Animo
Sulle note del piano forte danzo rifugiata in una stanza vuota dove nessuno può ascoltare i miei silenzi…
Sulle note del piano forte danzo rifugiata in una stanza vuota dove nessuno può ascoltare i miei silenzi…
La speranza è il sole che esce dietro le nuvole della malinconia, la determinazione è il forte vento che le allontana.
Cosa voglio per me stessa? Niente apparenza, ma due occhi ed un sorriso che fanno rumore.
Con quello che provava dentro di sé, si sentiva soffocato e impacciato in quel ristorante, tra le salette dove stavano pranzando anche delle signore, in mezzo a quella confusione e a quel trambusto; quell’atmosfera di bronzi, specchi, lampade e tatari lo disturbava. Aveva paura di contaminare ciò che riempiva il suo cuore.
Certe volte anziché pensare sento solo il bisogno di sentire. Sentire in tutti i sensi. Sentire con tutto il cuore.
In realtà non era nulla in particolare. Ero solo stanco, avevo bisogno di avere delle certezze, un punto di riferimento fisso, un’ancora a cui aggrapparmi nel momento del bisogno, che mi impedisse di andare alla deriva, come una barca senza timoniere. Ero stanco di essere deluso, di illudermi e di cercare quel qualcosa che sembrava sempre più non esistere realmente. Era così poco quel che mi mancava per realizzare la mia vita, per far si che fosse perfetta, eppure sembrava così immenso, così irraggiungibile e il vuoto che mi lasciava dentro incolmabile. Ma io non mi sarei arreso, no questo mai. La sua ricerca era il motivo della mia esistenza e quando l’avrei trovata niente e nessuno avrebbe potuto separarci.
Tu non puoi capirmi, nessuno può capirmi, non mi capisco neanche io, figuriamoci se puoi capirmi tu!