Giuliana Zarantonello – Abitudine
Quando dici o fai qualcosa di inaspettato, che va fuori dalla normalità, noti l’imbarazzo delle persone che restano lì a guardare senza dire nulla, senza chiederti nulla.
Quando dici o fai qualcosa di inaspettato, che va fuori dalla normalità, noti l’imbarazzo delle persone che restano lì a guardare senza dire nulla, senza chiederti nulla.
Non riesco a lasciarmi scivolare le cose addosso. Mi piace fingere sia così, una di quelle che “non mi vuoi più nella tua vita? Perfetto, perché io non ti volevo nella mia” ma la verità è che non lo sono. La verità è che quando qualcuno mi abbandona, non riesco a fare a meno di interrogarmi sul perché l’abbia fatto, se magari avrei potuto fare qualcosa per impedirlo, se, se, se… Non ci riesco proprio a fregarmene, magari mi sembra sia così; ma poi arriva la sera e tutto mi piomba addosso come un enorme macigno sul cuore e posso solo ripetermi “devo andare avanti; e in un modo o l’altro ci vado. Brutta malattia, la fragilità.
La maggior parte usa il cellulare per parlare, pochi usano il cuore!
I learned respect for women, and patience. You grow up with all those women around…
Spesso non ce ne rendiamo conto, ma siamo “malati di abitudine”. Chi è abitudinario accetta qualsiasi cosa, qualsiasi dolore. Per abitudine si vive accanto a persone odiose, che ci sono indifferenti, si impara a portare le catene, a subire ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, si è impotenti nel reagire. L’abitudine è il più spietato dei veleni, entra in noi lentamente, silenziosamente, cresce poco a poco nutrendosi della nostra vita, e quando ce ne rendiamo conto è ormai troppo tardi, ogni nostro gesto è condizionato, continuiamo ad “amare”, per abitudine, una persona “estranea”.
Se vedi il destino, digli che la strada che ha segnato per me non mi piace. Io cambio strada.
Il rispetto nella vita è il vero lasciapassare di convivenza.