Giulio Vergine – Amico
Lo chiami tesoro ma vale più dell’oro.
Lo chiami tesoro ma vale più dell’oro.
Il vero amico è colui che è contento per te nei momenti più belli e…
La lontananza uccide… ti abitui all’assenza e i ricordi sbiadiscono… non solo per l’amore ma anche per te amica che li dove sei sembri avermi dimenticato.
Un amico vero non lo perdi se non lo senti un giorno, e nemmeno se non lo senti per un mese. Un amico vero sa rispettare i tuoi silenzi, perché capisce il tuo stato d’animo. Un amico vero sa esserci se ne hai bisogno e sa come prenderti per aiutarti a rialzarti, perché sa che tu per lui faresti lo stesso e senza chiederlo nemmeno. Un amico vero ascolta i tuoi segreti e li conserva per se, perché sa che ti ferirebbe se così non fosse. Un amico vero non ha bisogno di spiegazioni sul tuo comportamento a volte incomprensibile, perché sa che nemmeno tu sei perfetto e non ti giudica mai. Ti porta a vedere le cose in un’ottica diversa se vede che sbagli. Cerca di correggerti, ma lo fa per il tuo bene perché non vuole vederti soffrire. Un amico vero non chiede nulla e se lo stai pensando, chiamalo perché anche un amico vero ogni tanto ha bisogno di sentirselo dire, che è un amico vero.
Ad un amico non puoi dire: “Chiamami se hai bisogno” o “Ti chiamo se ho bisogno”. L’amico si “cerca” sempre non solo quando non sai che fare del tuo tempo, ma per condividerlo e viverlo il tuo tempo. Nell’amicizia si “vivono” le risate, le lacrime e le gioie, ci si “rinfresca” nelle sue parole e ci si “bagna” nelle sue lacrime.
Gli amici sono una cosa preziosa, tutti sentono quello che dici.Gli amici ascoltano, ciò che racconti. I migliori amici sentono anche… ciò che non dici.
Parlava con gli animali perché diceva che solo loro sapevano ascoltarlo; camminava all’indietro perché gli piaceva tanto il tempo in cui stava che non voleva andare avanti; diceva di essere l’assessore alla felicità; di giorno lo avresti potuto vedere sorridente seduto su di una panchina ad aspettare quelli che lui chiamava i suoi vecchi amici, ma restava sempre solo e diceva che lui ancora ci avrebbe sperato; la notte lo potevi vedere fissare la luna perché era l’unica che ricambiava il suo sorriso. Dicevano che quell’uomo era pazzo, per me era semplicemente straordinario.