Giuseppe Acciaro – Morte
La morte ha un pessimo difetto: quello di non essere selettiva.
La morte ha un pessimo difetto: quello di non essere selettiva.
La notte-morte, che ci fa così paura, non è altro che una tenda pronta ad alzarsi per rivelare la luce del mattino; quello che ci sembra un furto di luce si rivela in realtà un lascito di luce più splendida e perenne. E così la morte diventa soltanto un’estatica rivelazione dell’immortalità.
Non separarti dalle illusioni. Quando se ne saranno andate, può darsi che tu ci sia ancora, ma avrai cessato di vivere.
Se è la morte che fa parte della vita, può la vita far parte della morte?
Quando si deve uccidere un uomo, non costa nulla essere gentili.
Morire? No, grazie. Non per me, ma per gli altri. Togliersi la vita è uno dei gesti più egoisti che si possano commettere, porre fine a tutte le proprie sofferenze e dare vita a quelle altrui, di chi ti vuole bene, non è affatto giusto.
Morte: è la fine della vita, appartiene a tutti noi, eppure ci spaventa ogni giorno.