Giuseppe Caputo – Vita
Il bello del tempo è non averne.
Il bello del tempo è non averne.
Se guardi con amore la vita, se tutto ciò che osservi sfiora il tuo cuore, troverai colore ovunque intorno e dentro di te.
Non riesco a ringraziare per il dolore e non sono molto disponibile a comprendere alcuni macabri disegni della vita.
Il primo traguardo è cogliere la vita con lo sguardo.
Nessun maggior segno di essere poco filosofo e poco savio, che voler savia e filosofica tutta la vita.
Nucleo. Compresso in se stesso. L’entità comincia a prendere coscienza di sé. È vitale, pulsa. Sente le sue cellule moltiplicarsi, differenziarsi. Percepisce il sé e l’altro. Lo sviluppo continua veloce, inarrestabile. Calore, energia, fuoco. Una potenzialità immensa, urgenza di essere. Concentrazione di energia pura. Aumento della massa vitale, tensione. Aumento della tensione, il nucleo della forza si espande, cominciano i colori, dall’assenza di colore al bianco fulgido che tocca un apice inimmaginabile e si differenzia nello spettro… implosione… apertura: un fiore di energia si apre nell’Universo.È nascita. Ancora.Forse una stella, forse un bambino.Vita.
Noi che siamo fatti di emozioni e di sentimenti. Noi che ci fidiamo spesso e che altrettanto spesso restiamo delusi. Noi quel mondo vero e sincero che non si risparmia mai per le cose che valgono come l’amicizia e l’amore. Noi che oggi sembriamo quelli di un mondo estinto, quelli sbagliati, quelli di troppo! Noi che non ci stanchiamo mai di essere quello che siamo perché di seguire la massa ed essere “banali” non ci piace e non ci va.