Giuseppe Catalfamo – Accontentarsi
Due linee parallele non s’incontreranno mai.Il miraggio che dona la prospettiva le illude che possano congiungersi.
Due linee parallele non s’incontreranno mai.Il miraggio che dona la prospettiva le illude che possano congiungersi.
Detesto quando mi dici: te l’avevo detto! È vero… me l’avevi detto, ma io almeno l’ho fatto!
Ti sprecano in un sogno quando potresti essere la realtà.
Al pranzo degli strabici ognuno mangia nel piatto del vicino.
Cammino con i miei pensieri, avvolte stanca, ma dalla terra non mi sollevo, ma resto attaccata. Attaccato fino a l’ultimo filo d’erba, Perché mi sento un fiore che ha bisogno di acqua, ha bisogno della notte per chiudersi e proteggere il candore per il giorno che viene, ha bisogno del sole per essere accarezzata e preso tra le mani. Quanti pensieri vanno e vengono nella notte e quanti si perdono nella notte! Si cancellano e non ricordo più chi sono stata in quell’attimo che è passato, ma l’alba mi mi porterà un nuovo giorno.
“Virtual Earth” “Google Maps” satelliti che riflettono fedelmente immagini lontane migliaia di chilometri.Ce la fate a mettere un chip in uno specchio che quando mi faccio la barba non devo pensare qual è la destra?Ma soprattutto dove quando leggo “Aznalubma” non devo pensare d’essere in Iran.
È da sciocchi lottare per poi accontentarsi di ciò che non si desidera.