Giuseppe Catalfamo – Destino
Molto semplicemente rendetevi conto che di noi rimarrà meno di niente.
Molto semplicemente rendetevi conto che di noi rimarrà meno di niente.
Siamo stazioni, aeroporti e porti immensi, dove il via vai delle persone si interseca, staziona e passa nella nostra vita; noi a nostra volta viaggiamo e ci fermiamo in altri posti. Succede a volte di non esserci per qualcuno o qualcosa di veramente importante, il destino passa per caso da noi, ma non sempre si trattiene abbastanza per aspettare il nostro rientro.
Se nel nostro tempo un falegname trentenne si professasse il Messia, come d’altronde gli Avventisti del settimo Giorno auspicano, andasse in piazza, ci dicesse parole d’amore, narrasse novelle, indicasse una nuova vita di povertà volta al bene spirituale, volesse che lo seguissimo diventando pescatori di anime e in ultimo impeto di vocazione divina si facesse crocifiggere dicendo che è per la nostra salvezza… Bhè, non v’è la pallida titubanza che sarebbe considerato un emerito imbecille.
Dio non cambia il vissuto di un uomo finché egli non cambia per primo.
Difficile sciogliere l’enigma dell’eternità; nulla di ciò che conosciamo ci aiuta a comprendere il mistero di un corpo che giace nella tomba e, nello stesso tempo, va incontro all’immortalità.
Gli uomini sono nati gli uni per gli altri; o li educhi o li subisci.
Veniamo al mondo per il più grande atto di egoismo e di amore che i nostri genitori abbiano mai potuto fare. La vita non l’abbiamo chiesta ma la viviamo, solo alcuni però fanno in modo che questo passaggio sia vissuto con la dignità che li porterà al più semplice dei riconoscimenti altrui, quello di essere stato un Uomo che ha vissuto tramite il soffio della sua anima.