Giuseppe Catalfamo – Dillo in sei parole
Fossi morto, che direste di me?
Fossi morto, che direste di me?
Ci son dei cani che comunicano tristezza e pena, a vederli passeggiare con certi bipedi.
Se hai terrore fuggi.Se hai paura urli voltando le spalle.Se hai timore svisceri agitandoti.Se taci e sei “freddo” il coraggio è tuo.
Cessò d’esser muto quando la prima donna apparve sullo schermo.
Donna frigida? No, solo maschio dissociato.
Il primo “Settembre Nero” stuprò occhi ed anima di me bambino.L’invenzione del terrorismo, destabilizzante, vigliacco, infame.L’immensa potenza del male amministrato dal cubiculario del potere, affabile, rassicurante e da tiare con garanzia del “marchio di fabbrica”.Oggi, affermo con certezza assoluta che le “Gemelle” sono figlie di “Torri” con multinazionali cazzi.Tributo inevitabile per sollazzare l’occidente grasso in poltrona.Purtroppo non basta più.La Casa Bianca dalle finestre che ridono avrà già in cantiere pandemie controllate.
L’uovo mangio, pasqua non festeggio.