Giuseppe Catalfamo – Dillo in sei parole
Non basta abbattere soltanto un muro.
Non basta abbattere soltanto un muro.
L’orchestra non abbandona mai la nave, come l’orso uscito dal letargo d’istinto aspetta i salmoni che risalgono il fiume infatti l’assuefazione della demagogia insegna che spesso la realtà supera l’incubo… Non ha senso? Ah sì, perché chi ci governa da vent’anni ne ha!
Siamo stati tutti navigatori notturni sulla prua di Azzurra, issavamo lo “spinnaker” e “cazzavamo la randa” esultando.Alle olimpiadi invernali eravamo nazionali di curling, bocciavamo le “stones” ansimando freneticamente facendo “sweeping”.Oggi siamo sulla “piastra” in posizione “grab start”, beccheggiamo con gambata propulsiva per cantare l’inno al muretto.Nulla però può eguagliare la gioia che provo urlando “goal” per la mia squadra del cuore.
Tutte le azioni servono la storia.
Jeans a vita bassa e perizoma, decoltè generosi e minigonna, sono gioielli per impreziosire affusolate dita, non cammei per reliquie vetuste.Sopravvivere alla gioventù è non inseguirla come fa il cane col piccione.
Non esistono i governi, solo multinazionali.
Il silenzio, l’anestetico del dolore.