Giuseppe Catalfamo – Dillo in sei parole
Se hai la coscienza sporca, lavati!
Se hai la coscienza sporca, lavati!
Una luce scivola dai tuoi occhi, una capriola illumina il mio cuore, raggiandomi la vita.
Le probabilità che due uomini abbiano stessi pensieri e gusti, ugual modo d’amare od odiare, perdonare o vendicarsi sono quasi nulle.Miriadi di miliardi di cellule ci diversificano.Eppur volete classificarci:sinistra o destra, etero od omosessuale, credente o ateo!
La mia ombra ti seguirà ovunque…
Jeans a vita bassa e perizoma, decoltè generosi e minigonna, sono gioielli per impreziosire affusolate dita, non cammei per reliquie vetuste.Sopravvivere alla gioventù è non inseguirla come fa il cane col piccione.
Sciorinare continuo, ininterrotto, di poesie d’amore. Si decanta sempre lo stesso amore o si ostenta…
Se nel nostro tempo un falegname trentenne si professasse il Messia, come d’altronde gli Avventisti del settimo Giorno auspicano, andasse in piazza, ci dicesse parole d’amore, narrasse novelle, indicasse una nuova vita di povertà volta al bene spirituale, volesse che lo seguissimo diventando pescatori di anime e in ultimo impeto di vocazione divina si facesse crocifiggere dicendo che è per la nostra salvezza… Bhè, non v’è la pallida titubanza che sarebbe considerato un emerito imbecille.