Giuseppe Catalfamo – Società
La “società civile” ha solido basamento, su moltitudini d’innocenti cadaveri.
La “società civile” ha solido basamento, su moltitudini d’innocenti cadaveri.
L’ordine morale dovrebbe essere governato dalla coscienza di sé e non dall’ordine prestabilito da una società di dubbia moralità.
Le generazioni peggiorano sempre più. Verrà un tempo in cui saranno talmente maligne da adorare il potere; il potere equivarrà a diritto per loro, e sparirà il rispetto per la buona volontà. Infine, quando l’uomo non sarà più capace di indignarsi per le ingiustizie o di vergognarsi in presenza della meschinità, Zeus lo distruggerà. Eppure, persino allora, ci sarebbe una speranza, se soltanto la gente comune insorgesse e rovesciasse i tiranni che la opprimono.
Uguale è l’amore dei “diversi”.
La legge è uguale per tutti, la difesa no.
Vivo male questo mondo paradossale, conscio del fatto di essere io stesso il paradosso.
Sento ed osservo ragionamenti di persone ventenni che dimostrano dodici anni. Invece sento gente di sessant’anni dimostrarne addirittura… diciannove.
L’ordine morale dovrebbe essere governato dalla coscienza di sé e non dall’ordine prestabilito da una società di dubbia moralità.
Le generazioni peggiorano sempre più. Verrà un tempo in cui saranno talmente maligne da adorare il potere; il potere equivarrà a diritto per loro, e sparirà il rispetto per la buona volontà. Infine, quando l’uomo non sarà più capace di indignarsi per le ingiustizie o di vergognarsi in presenza della meschinità, Zeus lo distruggerà. Eppure, persino allora, ci sarebbe una speranza, se soltanto la gente comune insorgesse e rovesciasse i tiranni che la opprimono.
Uguale è l’amore dei “diversi”.
La legge è uguale per tutti, la difesa no.
Vivo male questo mondo paradossale, conscio del fatto di essere io stesso il paradosso.
Sento ed osservo ragionamenti di persone ventenni che dimostrano dodici anni. Invece sento gente di sessant’anni dimostrarne addirittura… diciannove.
L’ordine morale dovrebbe essere governato dalla coscienza di sé e non dall’ordine prestabilito da una società di dubbia moralità.
Le generazioni peggiorano sempre più. Verrà un tempo in cui saranno talmente maligne da adorare il potere; il potere equivarrà a diritto per loro, e sparirà il rispetto per la buona volontà. Infine, quando l’uomo non sarà più capace di indignarsi per le ingiustizie o di vergognarsi in presenza della meschinità, Zeus lo distruggerà. Eppure, persino allora, ci sarebbe una speranza, se soltanto la gente comune insorgesse e rovesciasse i tiranni che la opprimono.
Uguale è l’amore dei “diversi”.
La legge è uguale per tutti, la difesa no.
Vivo male questo mondo paradossale, conscio del fatto di essere io stesso il paradosso.
Sento ed osservo ragionamenti di persone ventenni che dimostrano dodici anni. Invece sento gente di sessant’anni dimostrarne addirittura… diciannove.