Giuseppe Catalfamo – Tristezza
Le cravatte col nodo stretto all’inglese nelle luminose vie del centro mi facevano sentire l’aria della vita profumata.Oggi indosso canottiere, dagli angoli di secondari vicoli, percepisco olezzo di sconfitta.
Le cravatte col nodo stretto all’inglese nelle luminose vie del centro mi facevano sentire l’aria della vita profumata.Oggi indosso canottiere, dagli angoli di secondari vicoli, percepisco olezzo di sconfitta.
Nessuno conosceva le mie lacrime meglio dei miei occhi riflessi nello specchio.
Quella fiamma che riscaldava il mio cuore dal gelo del mondo, lentamente si assottiglia, adesso non è che un lucignolo e il mio cuore sofferente inizia già a patire il freddo del mondo! Papà non lasciarmi!
La tristezza è una tela bianca da coprire con il dipinto della tua vita.
È il dolore il vero maestro dell’anima; un uomo che conosce solo estati non impara dagli inverni a coprirsi le spalle.
Ho perso quella riservatezza che mi caratterizzava. Forse è solo il periodo, forse la primavera. O forse è solo l’ennesima eco del mio corpo che cade nel baratro.
Ci son dei cani che comunicano tristezza e pena, a vederli passeggiare con certi bipedi.