Giuseppe Donadei – Tristezza
La solitudine non è stare soli, ma stare accanto alla gente sbagliata.
La solitudine non è stare soli, ma stare accanto alla gente sbagliata.
Non piangere per chi ti ha tradito e abbandonato. Ma per i momenti di vita che ti ha portato via inutilmente.
L’amavo perdutamente; non sono riuscita a salvarmi. Lui lo ha fatto.
La tristezza non deriva dagli avvenimenti spiacevoli che accadono, ma deriva dal cuore del soggetto in questione, ci sono tre tipi di cuori, quelli felici, quelli tristi e quelli che si fanno comandare dalla mente, che maschera il loro essere.
Ho da sempre amato il verbo essere e soprattutto stimo quello che viene dopo se stesso.
Tra centinaia di solitudini scelsi la sua solitudine perché dinanzi ad essa la mia si sentì libera di urlare.
Io sono il dolore, del male che mi infliggo.
Non piangere per chi ti ha tradito e abbandonato. Ma per i momenti di vita che ti ha portato via inutilmente.
L’amavo perdutamente; non sono riuscita a salvarmi. Lui lo ha fatto.
La tristezza non deriva dagli avvenimenti spiacevoli che accadono, ma deriva dal cuore del soggetto in questione, ci sono tre tipi di cuori, quelli felici, quelli tristi e quelli che si fanno comandare dalla mente, che maschera il loro essere.
Ho da sempre amato il verbo essere e soprattutto stimo quello che viene dopo se stesso.
Tra centinaia di solitudini scelsi la sua solitudine perché dinanzi ad essa la mia si sentì libera di urlare.
Io sono il dolore, del male che mi infliggo.
Non piangere per chi ti ha tradito e abbandonato. Ma per i momenti di vita che ti ha portato via inutilmente.
L’amavo perdutamente; non sono riuscita a salvarmi. Lui lo ha fatto.
La tristezza non deriva dagli avvenimenti spiacevoli che accadono, ma deriva dal cuore del soggetto in questione, ci sono tre tipi di cuori, quelli felici, quelli tristi e quelli che si fanno comandare dalla mente, che maschera il loro essere.
Ho da sempre amato il verbo essere e soprattutto stimo quello che viene dopo se stesso.
Tra centinaia di solitudini scelsi la sua solitudine perché dinanzi ad essa la mia si sentì libera di urlare.
Io sono il dolore, del male che mi infliggo.