Giuseppe Romano (Jioriu) – Tristezza
Non puoi dimenticare chi è stato sul tuo sorriso e nelle tue lacrime.
Non puoi dimenticare chi è stato sul tuo sorriso e nelle tue lacrime.
Capita di non farcela e di essere il coltello e insieme la ferita.
Sono i veri dolori nella vita a cambiare il tuo modo di pensare di essere e di vivere. Sono le delusioni quelle più profonde a farti cambiare modo di vedere il mondo, le cose e anche le persone. Sono proprio i bastardi spesso quelli che ti rendono col tempo una persona migliore.
Solo chi ha pianto molto può apprezzare la vita nelle sue bellezze, e ridere bene. Piangere è facile, ridere è difficile.
Lei era come quell’ultima foglia dell’autunno. Ondeggiava nel suo cielo, si sentiva un meteorite stanco. Galleggiava ed echeggiava. Viaggiava in quell’artico inverno, mentre fuori i suoi occhi ammiravano il campo di papaveri sfavillante nella sua splendida primavera.
Nelle notti senza luna, quando tutto è tenebra, le tristezze si acutizzano ed i fantasmi della mente spezzano le catene… crollano i castelli della speranza, ma repentinamente si ricompongono le torri.
E poi certi giorni “mutevole” come lo è il tempo, vorresti solo allontanarti dalla consapevolezza della quotidianità. Dalla certezza di non poter cambiare il mondo. Dalle gabbie che l’incoerenza umana ha formato. Vorresti solo “Allontanarti dalla durezza della vita”, per ritrovarti lì; dove le emozioni non ti toccano. Dove crisi esistenziali che ti circondano, non squarciano la tua anima, dove le mani si tendono e i cuori si aprono.