Giusva Iannitelli – Vita
La fantasia è la base del sogno, il sogno è la base della vita.
La fantasia è la base del sogno, il sogno è la base della vita.
Preferisco parlare e poi pentirmi di ciò che ho detto piuttosto che tacere e far la figura dell’indifferente.
La vita è come un quadro: ognuno può dare la propria opinione su di noi, ma quello che conta è chi siamo davvero.
Sono uscito a cercare chi mi potesse dare emozioni, con la speranza che fossero per sempre, ma tutte quelle che ho trovavo erano solo emozioni brevi, quelle che duravano solo una notte, quelle che già al mattino sono dimenticate, in fondo questa è la vita di oggi giorno, che va avanti solo grazie alla speranza, colei che ti fa continuare a vivere.
Il meschino è colui che prende la vita degli altri e se la mette sotto i piedi calpestandola ad ogni passo.
Una mattina ti alzi e capisci che è venuto il momento di vivere. Ma di vivere davvero.
Presi la bottiglia e andai in camera mia. Mi spogliai, tenni le mutande e andai a letto. Era un gran casino. La gente si aggrappava ciecamente a tutto quello che trovava: comunismo, macrobiotica, zen, surf, ballo, ipnotismo, terapie di gruppo, orge, ciclismo, erbe aromatiche, cattolicesimo, sollevamento pesi, viaggi, solitudine, dieta vegetariana, India, pittura, scrittura, scultura, composizione, direzione d’orchestra, campeggio, yoga, copula, gioco d’azzardo, alcool, ozio, gelato di yogurt, Beethoven, Bach, Budda, Cristo, meditazione trascendentale, succo di carota, suicidio, vestiti fatti a mano, viaggi aerei, New York City, e poi tutte queste cose sfumavano e non restava niente. La gente doveva trovare qualcosa da fare mentre aspettava di morire. Era bello avere una scelta. Io l’avevo fatta da un pezzo, la mia scelta. Alzai la bottiglia di vodka e la bevvi liscia. I russi sapevano il fatto loro.