Giusy Macarri – Tristezza
Quante lacrime offerte alla luna mentre le raccontavo di te e, singhiozzando, le chiedevo di farti tornare da me.
Quante lacrime offerte alla luna mentre le raccontavo di te e, singhiozzando, le chiedevo di farti tornare da me.
Ora mi sento come una lacrima dispersa sul tuo viso.
Il mio dolore è come un fiore. Perde i petali lentamente.
Gli anni passano ma certi dolori non invecchiano, restano giovani, ardono di rabbia e profumano di nostalgia.
Se vuoi vivere al meglio il tuo presente, quella chiave arrugginita dei ricordi tristi buttala via e fai del tuo adesso la vera ragione per esistere.
Non è mai sconfitto chi riesce ancora a piangere.
E ha dovuto cambiare via per che la gente non vedesse le sue lacrime che non poteva più nascondere, perche queste lacrime non era di quella notte, era di tante altre: Quelle che portava attraversata nella gola per cinquenta uno anni, nove mesi e quatro giorni.