Guglielmo Seller – Musica
Vorrei che una persona mi prendesse come mi prende la musica.
Vorrei che una persona mi prendesse come mi prende la musica.
Non amo ballare, io, amo far ballare.
Della musica black mi piaceva tutto: ritmo, armonia, ma soprattutto mi piaceva lo swing, a cui mi rifacevo e mi rifaccio ancora adesso, se devo fare qualcosa.
La mente finge, o si convince, che vada tutto bene fin quando non c’è qualcosa che la tocca. Le canzoni, alcune in particolare, sono questo qualcosa. Esse attraversano i nostri sensi e vanno dirette dentro al cuore, laddove la mente non accede, e nel cuore risvegliano il sentimento sopito, lo riportano su, come un’onda anomala che scavalca il muro di quella strana tranquillità, e diventa lacrime sugli occhi.
La vita senza musica sarebbe monotona, triste. Non sarebbe vita!
Musica che passione, solo tu dai emozioni. Non smetterò mai di sognare in questo mondo per me irreale.
Il canto ha infatti ancora oggi, in alcune etnie cosiddette primitive, il compito fondamentale di liberare dalla sofferenza, di alleviare il dolore, di esorcizzare il male.