Guido Gozzano – Tristezza
Ah! Veramente non so cosa più triste che non più essere triste!
Ah! Veramente non so cosa più triste che non più essere triste!
Vive di profonda e malinconica tristezza chi vive in solitudine di intenso e celato dolore.
– “Fosse stato un film, sarebbe stato tutto più facile, forse anche più banale e scontato. Il lieto fine in sé forse è banale. Perché la gente si emoziona più soffrendo, che cibandosi di felicità. Perché la felicità, anche se plastificata, spaventa. È qualcosa di ignoto, un terreno sconosciuto per tutti.Nella delusione, nel dolore, nel vedere l’eroe sconfitto, la bella che muore, invece, tutti riescono a leggere qualcosa di se stessi.”- “e qui, per noi, ora… cosa c’è?”- “c’è che dopo una cosa così… o è per sempre, o è un addio.”Lei annuì, ma non lo guardò. Alzò le spalle, si voltò:- “In fondo, anche un addio è per sempre… no?”Calano le luci.Titoli di coda.Sipario.
La sensazione di aver perso un occasione irripetibile è lacerante!
Tutto questo non ha senso, è tutto sbagliato, non dovrebbe andare così, le tue scelte oltre a non essere tue non sono neppure giuste, vieni trasportato dagli eventi e quello che arriva, arriva, te lo prendi e basta. Non sei stato certo tu a chiedere tutto questo ma sono 22 anni che ti ci trovi in mezzo e quello che fai è solo una grande e inutile scocciatura, ami la persona sbagliata e il tuo fisico è stanco, non ne vuole sapere di andare avanti e la musica che ascolti fa da sottofondo a quella che è la tua tragedia personale e prosegui mentre continui ad odiarti, si un odio profondo verso te stesso, ecco con chi te la devi veramente prendere, non ha senso continuare a fingere, guardati i polsi, sono così sottili, sarebbe così facile, veloce, spegnere il dolore con il dolore, fuoco su fuoco, solo pochi attimi e tutta la tua sofferenza si riverserebbe sul pavimento, finalmente fuori dal tuo corpo, per sempre.
Non sono io che non ho voglia di vivere, ma è la vita che non m’ha mai voluto.
Le lacrime spuntarono di nuovo; non si decidevano ancora a scendere, ma luccicavano come stelle in prigione.