Guido Paolo De Felice – Accontentarsi
C’è differenza tra incontrare il principe azzurro e qualcuno che invece ne indossa soltanto il costume.
C’è differenza tra incontrare il principe azzurro e qualcuno che invece ne indossa soltanto il costume.
Certe volte anche se ci rendiamo conto che tante cose sono cambiate, ci ostiniamo a far finta di nulla ma, il cuore non sente ragione e si spacca in mille pezzi.
Non credo che le cose nuove siano le migliori.
Rubare il colori degli occhi alla dolcezza d’un viso, che incontri per caso, sul tuo cammino non è che cambia la vita, o fa il cielo toccare con dita ma ti fa risentire quell’uomo che in quel colore volava.
Se potessi vedere i giorni su di un grafico, questo sarebbe lineare, anzi! Piatto. Ho imparato ad accontentarmi, a contenere le mie emozioni, ad essere composta, seria, posata, rispettosa nelle regole, non dire, non fare, non… non respirare. A questo punto tutto tutto ok, avrò tutto quanto è necessario per il mio sostentamento, ma dimentico di avere un anima: le mie emozioni costano, e per un battito in più dovrò osare, e mettermi a rischio, coprirmi il viso, chiudermi a guscio ed essere pronta ad incassare, ad essere giudicata e giustiziata più volte, fino a quando non mi capiranno che la mia è solo la rabbia di non riuscire ad essere diversa, che mio malgrado mi spinge ad essere uguali ad… altri.
Un arabo incontrò il profeta e gli disse: “Apostolo di Dio, mi piacciono i cavalli. Ci sono cavalli in paradiso?” E il profeta rispose: “Se andrai in paradiso avrai un cavallo alato e lo monterai e andrai dove vorrai.” L’arabo replicò: “I cavalli che mi piacciono non hanno ali.”
Non bisogna volere tutto e subito, saper aspettare è una grande cosa.