Gustave Flaubert – Libri
Mare. Non ha fondo. Immagine dell’infinito. Fa venire grandi pensieri. In riva al mare bisogna sempre avere un cannocchiale. Quando lo si guarda, dire sempre: “quanta acqua!”.
Mare. Non ha fondo. Immagine dell’infinito. Fa venire grandi pensieri. In riva al mare bisogna sempre avere un cannocchiale. Quando lo si guarda, dire sempre: “quanta acqua!”.
I veri scrittori incontrano i loro personaggi solo dopo averli creati.
I ricordi sono tutti lì, e risplendono come schegge di vetro. Fanno anche lo stesso male ad afferrarli. Ti fanno sanguinare. Ma da qualche parte si deve pur ricominciare, perciò prendi i ricordi e li passi tutti al vaglio, impietosamente, uno per uno. E quando hai finito, ti accorgi di essere ancora qui. Viva e tenace, senza un grammo di entusiasmo meno rispetto a prima. E con una paura fottutissima.
– Quel ragazzo inglese… è un vampiro?- Spike? È uno di noi, lui ha un’anima. Ha dovuto attraversare un’agonia inimmaginabile per riaverla. Per amore. Un amore non corrisposto per una donna destinata ad uccidere la sua specie. E adesso il nostro eroe tormentato combatte per la giustizia, il suo fascino malandrino e il suo aspetto esteriore da duro nascondono un cuore infranto nobile e buono.
Per quanto Cassandra cercasse in tutta la reggia, non trovò Enone; e nessuno la rivide più nella casa di Priamo.
I libri di cui ci innamoriamo sono quelli che sembrano scritti e pensati per noi, le cui parole riescono a mettere in ordine i frammenti di pensieri che ci mescolano l’esistenza. I libri migliori sono quelli che non ci dicono niente di nuovo ma che illuminano quello che già sappiamo e ciò che siamo.
Ecco, mi hai guardato: uno sguardo perfetto, lasciatelo dire: tutto bulbi, senza il minimo movimento della testa, fulmineo, intenso, romantico, per l’appunto, che nessun altro è riuscito a intercettare; uno sguardo purissimo di figlio a genitore, ancora privo della crepa generata dalla colpa e dall’incomprensione che pure un giorno sopraggiungeranno a lesionarlo, quando per la prima volta, per una qualsiasi cazzata, io ti avrò ferita, o tu avrai ferito me; ma anche uno sguardo indimenticabile di femmina a maschio, colmo di tensione erotica, che ripeterai esattamente uguale il giorno in cui perderai la verginità, sotto quel plaid, nel gelo di una casa di campagna vuota e sconosciuta, quando, tutta raccolta nel tuo corpo come adesso, solleverai gli occhi in questo stesso modo verso quelli del ragazzo tremante che starà entrando dentro di te, e se li troverai chiusi saprai di non avere sbagliato, e li chiuderai anche tu; ma soprattutto uno sguardo coraggiosissimo, perché, a questo punto, se non avesse trovato il mio, se fosse andato a vuoto perché io ero poniamo là dietro a parlare al telefonino come la madre della tua migliore amica, o anche seduto qui, sì, ma intento a chiacchierare con lei invece che a guardare te, tu la forza, anziché trovarla, l’avresti perduta.