Harold Bloom – Internet
Internet è come il Congo: so che esiste ma non ci andrò mai.
Internet è come il Congo: so che esiste ma non ci andrò mai.
Cartesio diceva: “Penso dunque sono”, con internet siamo passati a: “penso dunque condivido” e infine con Facebook: condivido dunque non ho bisogno di pensare. Si chiama (d)evoluzione.
Tempi moderni: amici in casa (social network), telefonino al posto della testa (selfie) e bollette da pagare (calcioscommesse).
Che strano il mondo virtuale: siamo tutti buoni, belli, bravi, divertenti, gentili, altruisti. Siamo tutti così nel mondo virtuale e poi, e poi le verità sono altre, per tanti versi me lo aspetto sempre ma ci rimango sempre male quando mi accorgo che è tutto virtuale. Sono delusa e amareggiata ancora una volta, ma per quanto tempo ancora resisterò? E mi domando, che senso ha?
Internet offers a quick-witted tool to help bring peoples together. Cyber Apartheid, by its turn, a dull-witted firewall to keep them apart.Internet offre uno strumento intelligente che aiuta ad unire i popoli. Il cyber-apartheid, a sua volta, un firewall idiota per mantenerli divisi.
La gente ha smesso di toccarsi, ma si tocca in cam.
Amo PensieriParole, perché rispetta i diritti d’autore. Mi colpisce Facebook, perché si appropriano dei pensieri altrui come se ci considerassero tutti copywriter; non supporto gli #hashtag di Twitter, perché usano quello “style short form” che mi ricorda i bigliettini che si usavano a scuola per copiare.