Harold Bloom – Libri
Leggere bene è uno dei grandi piacere che la solitudine può concederci.
Leggere bene è uno dei grandi piacere che la solitudine può concederci.
– E voi pregate mai, Bartleboom?- Una volta pregavo. Poi ho fatto un calcolo. In otto anni mi ero permesso di chiedere all’Onnipotente due cose. Risultato: mia sorella è morta e la donna che sposerò la devo ancora incontrare. Adesso prego molto meno.
E io sto bene con la complicità della musica, e non ho bisogno più di nulla.Ma questi schiamazzi mi stanno dilaniando, so che stanotte qualcuno vivrà più di me. E io rimarrò dentro questa camera ad ascoltare il suono della vita, lo ascolterò finché il sonno non mi abbraccerà…
“Conosci quella storia nella Bibbia?” Domandò Jacob all’improvviso, senza staccare gli occhi da soffitto vuoto. “Quella del re e delle due donne che si contendono il bambino?””Certo. Re Salomone.””Esatto. Re Salomone”, ripetè. “Ed egli disse: – tagliate il bambino in due – … ma era soltanto per metterle alla prova. E vedere chi sarebbe stata disposta a rinunciare alla propria metà pur di salvarlo.””Sì, ricordo.”Tornò a guardarmi in faccia. “Non voglio più spezzarti a metà, Bella.”Capivo bene il senso delle sue parole. Stava dicendo di volersi arrendere perché mi amava con tutto sé stesso.
“Sai perché la neve e bianca? ” – sussurrò Andry, guardando lo splendido spettacolo che si stendeva di fronte a loro.”No… ma sono sicura che adesso me lo dirai… ” – rispose Stefany, sorridendo mentre guardava la scintilla di felicità nei suoi occhi. Amava quegli occhi solo quanto amava il loro proprietario.”Perché, nel tempo, ha dimenticato il suo colore… ed ora rimane lì, in attesa che qualcuno la colori nuovamente o che gli ricordi com’era in principio… ma sa già che nessuno arriverà… e allora resta così, di questo bianco luminoso… ” – continuò Andry senza distogliere lo sguardo.Stefany pensò un attimo alla profondità di quelle parole. Forse c’era molto più di quel che poteva sembrare dietro a quelle frasi. Lo capì e sorrise largamente. Iniziò a intonare un breve canto senza parole e prese a volteggiare intorno a lui per un istante, sfiorandolo con le mani. Infine, da dietro, avvicinò le labbra ad un orecchio del ragazzo.”Sai tesoro… nonostante tutto… io credo che la neve bianca sia bellissima lo stesso… ” – sussurrò dolcemente.Un sorriso, una leggera spinta, ed entrambi si ritrovarono a rotolare a terra, teneramente abbracciati in quella bianca neve che, per quei pochi minuti, si colorò d’amore.
L’unica cura contro la malattia dello scrivere è lo scrivere.
Non riesco a saziarmi di libri. E sì che ne posseggo un numero probabilmente superiore al necessario; ma succede anche coi libri come con le altre cose: la fortuna nel cercarli è sprone a una maggiore avidità a possederne. Anzi coi libri si verifica un fatto singolarissimo: l’oro, l’argento, i gioielli, la ricca veste, il palazzo di marmo, il bel podere, i dipinti, il destriero dall’elegante bardatura e le altre cose del genere, recano con sè un godimento inerte e superficiale; i libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di famigliarità attiva e penetrante.