Hermann Hesse – Anima
Era un inizio, un ridestarsi dalla nostalgia di me stesso.
Era un inizio, un ridestarsi dalla nostalgia di me stesso.
Il dolore non scompare mai. Semplicemente impari a conviverci, finché non diventa parte della tua anima.
C’era qualcosa nel tuo sguardo che solo dopo qualche tempo ho potuto definire familiare, desiderio…
È una strana forma di condensazione quella che vede passare la mia anima dallo stato emozionale a quello liquido.
Grazie per l’anima che mi hai donato, quel giorno, tanto tempo fa, ero solo… l’abbandono è sempre stato una costante nella mia vita… e tu sei stata una delle poche persone al mondo che mi ha fatto riscoprire il profumo della vita… la magia che si nasconde dietro un abbraccio, Tu, l’unica.
Mi manca non solo la generosità di amare qualsiasi cosa, mi manca anche la generosità di superare qualsiasi cosa. Ho provato con tutte le mie forze di convincere me stesso che solo quello che ammiro mi innalza, ma non posso fingere di non vedere, né sentire. E per tacere mi servirebbe una forza che non ho, o una indifferenza che spero di non averla mai.
Ci sono anime che restano prigioniere in dimensioni di nebbia, ferme al confine tra la vita e l’infinito. Non se ne accorgono, non lo possono sapere. Sono anime che hanno smarrito la strada per tornare a casa. Rimangono immobili, chiuse in un mondo irreale. Sono spaventate e si nutrono di stanchi ricordi.