Hermann Hesse – Destino
Nel grande gioco del mondo il mendicante è indispensabile quanto il re, lo sbandato vale quanto il potente e il militare.
Nel grande gioco del mondo il mendicante è indispensabile quanto il re, lo sbandato vale quanto il potente e il militare.
Non credere sia finita. Non lo è mai. Sorridi e apparecchia il cuore per la prossima domenica.
Segui pure il tuo destino ma appena hai l’occasione scappa e fai perdere le tue tracce.
Come le parole che non ho mai detto, come un treno che non ho mai preso, come quelle emozioni mai vissute fino in fondo, qualcosa che ho assaggiato, ma non è stato possibile gustare pienamente. Vita a metà tra attesa, giudizio e timore, tra “oggi no”, “non ancora”, “dopo”, “c’è tempo” e quel tempo non arriva mai o passa troppo in fretta e non ti trova. Appuntamenti dimenticati, rinviati, incontri mancati, disdetti, ti senti inghiottire da una clessidra e soffocare dalla sua sabbia. E sei su, ti capovolgono e finisci giù, i granelli appiccicati dappertutto, sporca, indecente e neppure presentabile; indovina un po’? Mi toccherà dir di no anche stavolta!
Tu vedi cose che esistono e ti chiedi “Perché?”, ma io sogno cose mai esistite e mi chiedo “Perché no?”.
Credo che ognuno, alla fine, si troverà esattamente nel posto in cui dovrà essere; è destino.
Il destino è il rifugio di chi non ha fantasia, di chi è vittima degli eventi… il destino non esiste.