Hermann Hesse – Libri
Tutti i libri del mondo non ti danno la felicità, però in segreto ti rinviano a te stesso.
Tutti i libri del mondo non ti danno la felicità, però in segreto ti rinviano a te stesso.
Vorrei tanto salvare la Contea, se potessi farlo, benché sia stato spesso indotto a pensare che gli abitanti sono di una stupidità e di una noia incommensurabili, e che, data la situazione, un terremoto o una invasione di draghi sarebbero la cosa migliore. Ma ora non la penso più così. Sento che finché saprò che la mia Contea è sempre qui, comoda e sicura, girovagare ed errare sarà per me più facile, conscio che in una parte del mondo c’è un appoggio stabile e saldo che mi attende, anche se non vi dovessi più metter piede.
Non avevo altro a cui attaccarmi se non la fantasia e me la facevo bastare. Del resto non dovevo fare altro che fingere una vita parallela, per poi rifugiarmi nei miei sogni. Ed essere veramente felice.
L’incapacità di fare le proprie scelte genera un male di vivere.
Mi offrivano una opportunità e qualche speranza in un posto senza opportunità, speranza, sentimento…
Sto piangendo. Dopo tanti anni piango ancora per loro. Calde lacrime scivolano lungo le rughe del mio viso, finché l’aria non le asciuga, lasciandomi piccole chiazze fresche e appiccicose sulla pelle.Sylvia è tornata da me. Mi terge allegramente le guance con un fazzolettino di carta. Per lei le mie lacrime sono solo il frutto di qualche difetto nelle tubature. Un altro dei segni inevitabile e innocui della mia grande vecchiaia.Non sa che piango per i tempi che cambiano, che, rileggendo le mie pagine preferite del libro della memoria, sento nascere dentro la speranza in una conclusione diversa, la speranza disperata che la guerra non ci sia. Che questa volta, in qualche modo, ci lasci in pace.
Se vuoi offendere un aforisma, leggilo ad alta voce.