Ilaria Pasqualetti – Comportamento
Quando ti rendi conto che davanti a te c’è una persona che sente ma non ascolta, taci, sprechi solo parole sensate che per lei sono inutili.
Quando ti rendi conto che davanti a te c’è una persona che sente ma non ascolta, taci, sprechi solo parole sensate che per lei sono inutili.
Per valutar i passi fatti, guarda dove si son fermati gli altri.
Alle volte il silenzio è l’urlo più forte per chiedere aiuto.
Non c’era nulla da temere e niente di cui dubitareNon c’era nulla da ostentare e niente da apostrofareNon c’era nulla da urlare e niente di cui piangerec’era da continuare e provareSulla via puzzleDella perseveranza dell’azione.
Alla fine, dopo aver combattuto a lungo, ti arrendi. Non perché prossimo alla sconfitta, non perché privo di forze, né per tatticismo. Semplicemente perché dimentichi per cosa stavi lottando.
L’ingordigia dell’uomo genera raccapriccianti scenari di morte.
Non sono pazza, è solo voglia di evadere.
Per valutar i passi fatti, guarda dove si son fermati gli altri.
Alle volte il silenzio è l’urlo più forte per chiedere aiuto.
Non c’era nulla da temere e niente di cui dubitareNon c’era nulla da ostentare e niente da apostrofareNon c’era nulla da urlare e niente di cui piangerec’era da continuare e provareSulla via puzzleDella perseveranza dell’azione.
Alla fine, dopo aver combattuto a lungo, ti arrendi. Non perché prossimo alla sconfitta, non perché privo di forze, né per tatticismo. Semplicemente perché dimentichi per cosa stavi lottando.
L’ingordigia dell’uomo genera raccapriccianti scenari di morte.
Non sono pazza, è solo voglia di evadere.
Per valutar i passi fatti, guarda dove si son fermati gli altri.
Alle volte il silenzio è l’urlo più forte per chiedere aiuto.
Non c’era nulla da temere e niente di cui dubitareNon c’era nulla da ostentare e niente da apostrofareNon c’era nulla da urlare e niente di cui piangerec’era da continuare e provareSulla via puzzleDella perseveranza dell’azione.
Alla fine, dopo aver combattuto a lungo, ti arrendi. Non perché prossimo alla sconfitta, non perché privo di forze, né per tatticismo. Semplicemente perché dimentichi per cosa stavi lottando.
L’ingordigia dell’uomo genera raccapriccianti scenari di morte.
Non sono pazza, è solo voglia di evadere.