Ilaria Pasqualetti – Stati d’Animo
Non tollero il modo di agire di certe persone ma in fondo la vita è loro e sono loro a dover combattere con se stesse, io preferisco pensare alla mia ed essere serena.
Non tollero il modo di agire di certe persone ma in fondo la vita è loro e sono loro a dover combattere con se stesse, io preferisco pensare alla mia ed essere serena.
Un giorno chiesero “cos’è l’ingiustizia”?Alcuni risposero “commettere un reato e non essere condannati”! Altri dissero “essere accusati per ciò che non si è commesso”!Io rispondo “amarlo intensamente e non poterlo dire”!
Che senso ha sopportare un dolore evitabile?Nessun senso, è la risposta ovvia.Ma a volte quel dolore, così ben miscelato alla speranza che lo stesso si trasformi in sogno o benessere, scava una nicchia nel cuore, un nido nei pensieri, si cuce alla vita, si ricama sulla pelle, si tatua sull’espressione e diventa parte di noi, si sveglia al mattino con noi.Poi a sera finge di assopirsi con noi, ma si agita tutta la notte nei sogni e nelle mani vuote, lasciando giorno dopo giorno un sapore che ci rende distratti e intristisce gli occhi che guardano sempre più lontano.Ma sradicare questo dolore non si può, sarebbe come strappare il cuore a metà, con un rumore secco di pagina antica, croccante, polverosa e fragile.Se fossi, tu, un disegno a matita, io ti giuro ti cancellerei. Lentamente e delicatamente, ma ti cancellerei.Soffierei poi sul foglio di questa vita consegnandoti al primo alito di vento e il ricordo del dolore si perderebbe con te.
Ho chiesto a Dio dove fosse la mia serenità. Lui mi ha risposto: “Dentro te”!
Ho rinchiuso il mio cuore in uno scrigno. Quello che devo decidere ora è se conservare o buttare la chiave.
E ti guardano, ti vedono ridere, scherzare. Ti dicono a te va tutto bene e tu con un sorriso li guardi e pensi, a quando alla sera il tuo cuscino raccoglie il tuo dolore.
Le voglio bene. È una di quelle persone un po’ distratte che si fanno voler bene per forza.