Ilaria Pasqualetti – Tristezza
Quante volte vorrei rileggere il passato e strappare le pagine del dolore.
Quante volte vorrei rileggere il passato e strappare le pagine del dolore.
Si può perdere una persona stando fermi a guardare. Senza poter intervenire, come in un brutto sogno, dove sei li ad un passo, ma non ti è permesso farlo. Dove ti basta allungare la mano, ma immancabilmente qualcosa la ferma. Dove basta alzare lo sguardo, ma ti accorgi di essere cieco.
Solitudine… alle volte mi ritrovi, svestita e fragile.Ed io ti lascio fare di me un essere… debole e stanco,che non ha più voglia di vivere, e provo ad odiarti.Solitudine… alle volte te ne vai…e nonostante tutto, tu per me rimani un desiderio.Lo sò… lo sò… mi contraddico,ma devo amare me, per quel che sono!
Undici settembre: giorno in cui l’uomo è venuto meno, lasciando spazio all’animale. Gli edifici hanno eruttato fiamme; le campane hanno suonato a morto per più di 3000 persone venute a mancare in meno di un’ora.L’undici settembre è stato un giorno oscuro e sanguinoso, di proporzioni storiche, in cui morirono persone innocenti, mentre si trovavano nel loro posto di lavoro. È stato il preludio al regresso e l’inizio di ulteriori spargimenti di sangue.
Io, non so perché sto vivendo ma so, il motivo per cui sto morendo…
Non è una lacrima a far capire se qualcuno sta piangendo, così come non è un sorriso a far capire se sta ridendo. Se solo pensassimo quante cose si possono nascondere dietro una lacrima o un sorriso.
Troppe voci sento blaterare parole inutili, mi chiedo il senso di pronunciare cose che hanno…