Ilaria Pasqualetti – Vita
Quando pensi che tutto sia finito, appunto, pensi, perché è quello il momento in cui devi ricominciare a vivere.
Quando pensi che tutto sia finito, appunto, pensi, perché è quello il momento in cui devi ricominciare a vivere.
Mi piacerebbe essere un sasso, spostato ogni tanto da un calcio, spettatore inerte del mondo.
Cerco parole sensate nelle quali ancora credere. Cerco al di là di una logica coerenza un punto fermo a cui dare un nome. Ma tutto questo cos’è se non una confusa realtà! Un groviglio di continue sensazioni contrastanti, di inutili fantasmi che si fanno pensieri e come aghi si insinuano nella mente, fino a farti perdere ogni dignità. Subdola e pesante, si fa sempre più la resistenza al presente, e persiste l’immagine futura di un angoscioso abbandono.
Quando qualcuno ci fa del male e poi a sua volta ne riceve, siamo subito portati a sentirci soddisfatti di ciò pensando che “chi la fa l’aspetti”. Il detto è vero, ma pensiamoci bene, è anche giusto? Guardiamoci dentro, è proprio così? Possiamo essere soddisfatti nel sapere che un’altra persona sta sentendo lo stesso dolore che abbiamo provato noi? E il Signore allora cosa avrebbe dovuto fare con gli uomini che Lo hanno offeso, sbeffeggiato umiliato e messo in croce? Lui non ha “inorgoglito” il suo cuore con la vendetta, ma ha perdonato le offese ricevute.
Non scusarti per qualcosa o per qualcuno che poi dopo non rimpiangerai; non chiedere scusa per qualcosa che farai ancora mille volte ma soprattutto non sprecare le parole per qualcosa che non è necessario dire.
Tra tutti i brutti vizi che ho, vivere è quello che preferisco.
Nel bene o nel male, questa vita va vissuta.