Ilaria Pasqualetti – Vita
Viviamo non sapendo quando la vita finirà, perdendo tempo a pensare se fare una cosa oppure no e questo è un grosso errore.
Viviamo non sapendo quando la vita finirà, perdendo tempo a pensare se fare una cosa oppure no e questo è un grosso errore.
La vita spesso lo fa, ci pone davanti i suoi problemi e le sue sfide senza il nostro consenso e a noi non resta che accettare e lottare, ma è sempre meglio che subire.
Dalle spalle ai fianchi c’è come un sipario che tiene distante il petto dal dorso.
Questa è una storia senza tempo, di quelle in cui il domani apre la finestra delle opportunità, inondandoci di luce, e ci accorgiamo di aver dormito con un passato che è morto.
Vorrei essere una lacrima per stare con te ogni volta che sei triste.
Non mascherarti dietro la parola “vita”. Bevi dalla sorgente della speranza e crea la vita. Quella vera. Quella fatta di cose concrete. Quella che non deride l’intelligenza e loda l’ipocrisia. Crea la vita. Quella vissuta sulla tua pelle! Non nasconderti dietro falsi intenzioni. Spalanca le porte al reale e a ciò che è importante per te e per gli altri. Non sbirciare dalle serrature, dagli angoli spinosi delle convenienze. Sii luce nel buio. Sii padrone della tua vita, non schiavo delle abitudini degli altri. Estrapola dal tuo sogno non solo i discorsi fatti, ma anche le sensazioni e tutte quelle richieste che danno battito e vita a ciò che sei. Proietta nel tuo mondo la consapevolezza che la vita si chiama così perché è come un giardino: se non annaffiato nel modo giusto “inevitabilmente” perde vigore e nell’indifferenza muore.
La mia vita è come un fast food, gente che entra, in un attimo si nutre e senza pagare poi mi lascia i piatti da lavare.
La vita spesso lo fa, ci pone davanti i suoi problemi e le sue sfide senza il nostro consenso e a noi non resta che accettare e lottare, ma è sempre meglio che subire.
Dalle spalle ai fianchi c’è come un sipario che tiene distante il petto dal dorso.
Questa è una storia senza tempo, di quelle in cui il domani apre la finestra delle opportunità, inondandoci di luce, e ci accorgiamo di aver dormito con un passato che è morto.
Vorrei essere una lacrima per stare con te ogni volta che sei triste.
Non mascherarti dietro la parola “vita”. Bevi dalla sorgente della speranza e crea la vita. Quella vera. Quella fatta di cose concrete. Quella che non deride l’intelligenza e loda l’ipocrisia. Crea la vita. Quella vissuta sulla tua pelle! Non nasconderti dietro falsi intenzioni. Spalanca le porte al reale e a ciò che è importante per te e per gli altri. Non sbirciare dalle serrature, dagli angoli spinosi delle convenienze. Sii luce nel buio. Sii padrone della tua vita, non schiavo delle abitudini degli altri. Estrapola dal tuo sogno non solo i discorsi fatti, ma anche le sensazioni e tutte quelle richieste che danno battito e vita a ciò che sei. Proietta nel tuo mondo la consapevolezza che la vita si chiama così perché è come un giardino: se non annaffiato nel modo giusto “inevitabilmente” perde vigore e nell’indifferenza muore.
La mia vita è come un fast food, gente che entra, in un attimo si nutre e senza pagare poi mi lascia i piatti da lavare.
La vita spesso lo fa, ci pone davanti i suoi problemi e le sue sfide senza il nostro consenso e a noi non resta che accettare e lottare, ma è sempre meglio che subire.
Dalle spalle ai fianchi c’è come un sipario che tiene distante il petto dal dorso.
Questa è una storia senza tempo, di quelle in cui il domani apre la finestra delle opportunità, inondandoci di luce, e ci accorgiamo di aver dormito con un passato che è morto.
Vorrei essere una lacrima per stare con te ogni volta che sei triste.
Non mascherarti dietro la parola “vita”. Bevi dalla sorgente della speranza e crea la vita. Quella vera. Quella fatta di cose concrete. Quella che non deride l’intelligenza e loda l’ipocrisia. Crea la vita. Quella vissuta sulla tua pelle! Non nasconderti dietro falsi intenzioni. Spalanca le porte al reale e a ciò che è importante per te e per gli altri. Non sbirciare dalle serrature, dagli angoli spinosi delle convenienze. Sii luce nel buio. Sii padrone della tua vita, non schiavo delle abitudini degli altri. Estrapola dal tuo sogno non solo i discorsi fatti, ma anche le sensazioni e tutte quelle richieste che danno battito e vita a ciò che sei. Proietta nel tuo mondo la consapevolezza che la vita si chiama così perché è come un giardino: se non annaffiato nel modo giusto “inevitabilmente” perde vigore e nell’indifferenza muore.
La mia vita è come un fast food, gente che entra, in un attimo si nutre e senza pagare poi mi lascia i piatti da lavare.