Irena Kapo – Vita
La vita è come il colori della zebra, non sai se è bianca con strisce nere o nera con strisce bianche, di sicuro è che è bianca e nera.
La vita è come il colori della zebra, non sai se è bianca con strisce nere o nera con strisce bianche, di sicuro è che è bianca e nera.
L’uomo che possiede una cosa poi ne vorrà due e poi tre e poi tutte le cose che ci sono sulla terra. E avrà in cambio solo la sua condanna, perché nessuno può possedere tutto il mondo.
La vita è talmente soggettiva, che richiedere oggettività ad una persona è solo un’utopia.
Il tempo non sempre scorre. I ricordi di un amore travolgente fermano il tempo, vagoni di pensieri si arrestano, guardiamo immagini scorrere tra le pareti del passato, il presente e il futuro si distacca dall’anima. Svanisce il superfluo, ci siamo solo noi, a occupare lo spazio di un tempo che riemerge, l’amore si l’amore risiede in noi, intramontabile, immortale, ci lascia segni, sogni, speranze, in amore il tempo è irrilevante!
Bisogna credere che la cosa giusta succederà prima o puoi. Bisogna provare e riprovare senza arrendersi e perdersi d’animo. Chi ha detto che perseverare è diabolico!? È solo avere nel cuore la speranza che domani qualcosa può cambiare!
Sacrificarsi per un futuro migliore o vivere il presente senza garanzie, per il dopo. Ma la vita è veramente come il gelato biscotto vaniglia e cioccolato? Io preferivo la vaniglia, allora iniziavo a mangiarlo dal cioccolato, così me la tenevo per la fine. Da vero cattolico mettevo il sacrificio davanti e la goduria dopo. Una volta a metà mi è caduto, proprio quando dovevo mangiare la vaniglia… ploff! Per terra. Una volta solamente. E se la mia vita fosse proprio quella volta?
Lo spaventapasseri è un oggetto povero e malandato. Col tempo la paglia marcisce e gli abiti si riducono a brandelli eppure, questo spauracchio senza valore, è una “espressione” di intelligenza del contadino, tant’è che riesce molto bene nel raggiungimento dello scopo; spaventare cioè gli uccelli testardi, i passeri appunto, duri a capire. In ognuno di noi vive latente uno spaventapasseri che emerge quando occorre spaventare chi, alla lunga, non ha capito l’importanza di sani principi quali rispetto e coerenza, ma soprattutto non ha compreso l’essenza del nostro essere e che per questo ci piace metterli in fuga.