Italo Calvino – Accontentarsi
A un certo punto era solo questo rapporto a interessarmi, la mia storia diventava soltanto la storia della penna d’oca della monaca che correva sul foglio bianco.
A un certo punto era solo questo rapporto a interessarmi, la mia storia diventava soltanto la storia della penna d’oca della monaca che correva sul foglio bianco.
Quando scrivo dei versi e come se annegassi nel lago della mie mente, e prima che riesca a risalire riprendendo fiato, un’altro me risale dall’acqua, togliendosi dal corpo nudo l’acqua e le alghe su di lui accumulate grida, e torna da dove è venuto, nel profondo abisso… Il grido viene trasformato dal lago in poesia, e io ritorno a respirare e trovo davanti a me e i versi che rispecchia il mio stato d’animo e mi sembra che nel mondo ci sono solo io e la mia penna e esperienze mai provate.
Strana la vita. Spesso la gente ci chiede cose che non vogliamo dire e ne pretende delle altre che non possiamo dare. Esistono realtà che non vorremmo mai sapere, ma che alla fine dobbiamo conoscere e accettare. Accettare che ad impugnare le lame che ci feriscono di più, spesso sono coloro che amiamo o che amavano… e alla fine abbiam perduto. La resa dei conti arriva per tutti. La delusione, la rabbia e la sofferenza non le puoi superare. L’invidia, l’odio e la cattiveria non le puoi sopportare. Queste sono lezioni da imparare.
Eh si, accontentarsi ma da cosa? Delle lucine piccole, piccole che passano di corsa nella nostra vita, dei momenti belli cosi pochi ormai e al rischio di diventare solo dei ricordi umidi. Accontentarsi ma di cosa? Ah si, accontentarsi di una vita che ha bisogno ancora di un infinità di vite per essere vissuta!
Se basti a te stesso, basti a tutto, se stai bene da solo, stai bene…
Chi si accontenta, o non ha capito niente, o non vale nulla.
Dovrei fare quello che amoeppurela tentazione mi distrae.