J.R.R. Tolkien (John Ronald Reuel Tolkien) – Libri
È giunta l’ora del popolo della Contea, ed esso si leva dai campi silenziosi e tranquilli per scuotere le torri e i consigli dei grandi.
È giunta l’ora del popolo della Contea, ed esso si leva dai campi silenziosi e tranquilli per scuotere le torri e i consigli dei grandi.
Ricordo…Con molta paura…Quel colore bianco così meraviglioso…Quando cominciava a scendere la neve, tutti i suoni scomparivano.C’era così silenzio, così freddo, che anche le mie sensazioni sembravano congelarsi.Non c’era nessuno.Avrei voluto chiamare qualcuno, ma non c’era un solo nome che mi venisse in mente.E presto tutto diveniva bianco.Mi perdevo in quel bianco, più meraviglioso di quanto si possa immaginare.Un mondo dove non c’era nessuno a parte me.Non c’era più il sole, non c’era più l’erba… La terra ed il cielo divenivano un unico insieme.Non c’era più nulla.C’ero solo io.Quando la neve cadeva, mi sembrava di essere ancora più solo.È solo questo.È solo che…Mi fa paura. “
A me interessa parlare di temi importanti: la vita, la morte, l’esistenza di Dio, il libero arbitrio. Il fantastico non è fine a se stesso, ma sostiene e dà corpo al realismo… Non abbiamo bisogno di liste di ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, abbiamo bisogno di libri. “Non devi” è presto dimenticato, “c’era una volta” durerà per sempre.
Gli elementi del totalitarismo costituiscono le sue origini, purché per origini non si intenda cause. La causalità, cioè il fattore di determinazione di un processo di eventi, in cui un evento sempre ne causa un altro e da esso può essere spiegato, è probabilmente una categoria totalmente estranea e aberrante nel regno delle scienze storiche e politiche. Gli elementi divengono l’origine di un evento se e quando si cristallizzano in forme fisse e definite. Allora e solo allora, sarà possibile seguire all’indietro la loro storia. L’evento illumina il suo stesso passato, ma non può mai essere dedotto da esso.
Non sempre la misoginia è indizio di spirito critico e di intelligenza. Talvolta è solo frutto di omosessualità.
I miei vecchi nemici non mi hanno battuto: questo, anzi, sarebbe il momento preciso di vendicarmi sui loro discendenti. Potrei farlo, nessuno potrebbe impedirmelo… Ma a che scopo? Non ho voglia di colpire. Non mi sento neppure di alzare una mano. Si direbbe che io abbia lavorato tutti questi anni solo per far mostra, in ultimo, di un bell’esempio di magnanimità. Ma non è così, no: è che ho perduto la facoltà di godere della loro distruzione, e son troppo pigro per distruggere senza motivo.
Il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse una mela. Quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza.