Jack Kerouac – Viaggi e vacanze
– Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati.- Dove andiamo?- Non lo so, ma dobbiamo andare.
– Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati.- Dove andiamo?- Non lo so, ma dobbiamo andare.
Calabria trionfo di luce e colori, dal mare e cielo azzurroa montagne verdi e fiori dai colori sgargianti,sapori forti di cibi antichi,la sua gente con notevoli influssidi varie etnie greche, bizantine ecc.Ma forte rimane il legame con la sua terra,sa essere accogliente verso il visitatoredi questa magnifica regione baciata dal Signore.
Non si può vivere in questo mondo, ma non c’è nessun altro posto dove andare.
Quando si intraprende un nuovo viaggio, lasciarsi qualcosa alle spalle può essere molto doloroso, ma diventa inevitabile. Però, forse, è proprio questo a dare la garanzia dell’arrivo alla meta. Più è scomodo cambiare, più è facile crescere.
Non esiste un viaggio se non si ha un posto dove poter fare ritorno.
E cosìarrivammo a Punta Campanellacon soprabito e paltò, sottobraccioe Capri ci salutò all’improvviso, nel cielo tersodopo cinque chilometri sudati di pietretenendoci per manosciroppati con le scarpe da passeggiosorridevamo ai Torinesi, ai Tedeschi, agli Inglesiche ci guardavano allibiti in tute da trekkingannusammo l’aria scattandoci le fotoil vento ci baciava guastandoci i capellistavamo lì, di fronte all’isola distrutti ma felicirimanemmo seduti ricordando quante volteper la stanchezza lo sconforto ed il caloreeravamo stati per tornare indietrosiamo peggio di due muli – dicemmo ridendo.Ricorda, quando stai per tornare indietro ricordanoi siamo quelli di Punta Campanella.
L’America è il mio Paese, ma Parigi è la mia città.