Jasmina Nunziata – Comportamento
Alcune persone dovrebbero pesare le parole, non il peso. Il peso può diminuire, le parole restano e fanno male.
Alcune persone dovrebbero pesare le parole, non il peso. Il peso può diminuire, le parole restano e fanno male.
Si dice che le parole feriscano, ma certi silenzi sono più devastanti di mille offese…
Quando si alza un muro bisogna pensare a quello che si lascia fuori. E, soprattutto bisogna essere consapevoli del fatto che tu metti i mattoni, ma chi sta fuori, per evitare che quel muro le crolli addosso, mette anche del cemento armato! Il muro che costruisci non è fatto di cartone, né di leccornie come quelli della casetta nel bosco di hansel e gretel. Non lo sfondi quando ti pare e piace. Scegli di costruirlo e poi ti prendi le conseguenze della stesura di un quintale di cemento a presa rapida dal lato opposto!
Scrivere significa esprimere ciò che, timidamente, non riesci a pronunciare, racchiudere in dolci parole tutto il tuo amore, esprimere sentimenti repressi da tempo e dichiararsi con la persona amata. Significa essere quello che, nella realtà, non riesci ad essere… un po’ per timidezza, un po’ per pigrizia. Scrivere significa raccontare storie rinchiuse nell’anima e riuscire a trovare le parole giuste quando tutto sembrava perso. Significa dedicare poesie, scusarsi con parole meravigliose, pentirsi per gli errori commessi, raccontare la propria vita su un foglio bianco. Scrivere vuol dire macchiare quel foglio di sentimenti rinati, cuori risorti, anime innamorate, rabbie, pianti, sorrisi, legami persi, amicizie ritrovate, ogni frammento di emozione. Scrivere significa emozionarsi, mentre la tua anima scorre su questo foglio macchiato di inchiostro colorato e mentre rileggi la tua vita, candida, bellissima vita. Scrivere è ridere, ridere quando tutto sembrava abbandonato e quando ogni cosa si anneriva per le più futili sottigliezze. Perché scrivere è anche un po’ questo: ritrovare, nel grigio più assoluto, una fetta di arcobaleno. E perché scrivere vuol dire, nella sua più semplice banalità, ritrovare se stessi. Perché, seppur dentro mi senta morire, scrivere significare ricominciare a vivere… vivere per me stessa, vivere per gli altri!
Troviamo quello che cerchiamo.
Non puoi guardareciò che non vedinon puoi ascoltareciò che non odinon puoi essere amatose non sai amare…
L’ipocrisia è l’arma del falso.
Si dice che le parole feriscano, ma certi silenzi sono più devastanti di mille offese…
Quando si alza un muro bisogna pensare a quello che si lascia fuori. E, soprattutto bisogna essere consapevoli del fatto che tu metti i mattoni, ma chi sta fuori, per evitare che quel muro le crolli addosso, mette anche del cemento armato! Il muro che costruisci non è fatto di cartone, né di leccornie come quelli della casetta nel bosco di hansel e gretel. Non lo sfondi quando ti pare e piace. Scegli di costruirlo e poi ti prendi le conseguenze della stesura di un quintale di cemento a presa rapida dal lato opposto!
Scrivere significa esprimere ciò che, timidamente, non riesci a pronunciare, racchiudere in dolci parole tutto il tuo amore, esprimere sentimenti repressi da tempo e dichiararsi con la persona amata. Significa essere quello che, nella realtà, non riesci ad essere… un po’ per timidezza, un po’ per pigrizia. Scrivere significa raccontare storie rinchiuse nell’anima e riuscire a trovare le parole giuste quando tutto sembrava perso. Significa dedicare poesie, scusarsi con parole meravigliose, pentirsi per gli errori commessi, raccontare la propria vita su un foglio bianco. Scrivere vuol dire macchiare quel foglio di sentimenti rinati, cuori risorti, anime innamorate, rabbie, pianti, sorrisi, legami persi, amicizie ritrovate, ogni frammento di emozione. Scrivere significa emozionarsi, mentre la tua anima scorre su questo foglio macchiato di inchiostro colorato e mentre rileggi la tua vita, candida, bellissima vita. Scrivere è ridere, ridere quando tutto sembrava abbandonato e quando ogni cosa si anneriva per le più futili sottigliezze. Perché scrivere è anche un po’ questo: ritrovare, nel grigio più assoluto, una fetta di arcobaleno. E perché scrivere vuol dire, nella sua più semplice banalità, ritrovare se stessi. Perché, seppur dentro mi senta morire, scrivere significare ricominciare a vivere… vivere per me stessa, vivere per gli altri!
Troviamo quello che cerchiamo.
Non puoi guardareciò che non vedinon puoi ascoltareciò che non odinon puoi essere amatose non sai amare…
L’ipocrisia è l’arma del falso.
Si dice che le parole feriscano, ma certi silenzi sono più devastanti di mille offese…
Quando si alza un muro bisogna pensare a quello che si lascia fuori. E, soprattutto bisogna essere consapevoli del fatto che tu metti i mattoni, ma chi sta fuori, per evitare che quel muro le crolli addosso, mette anche del cemento armato! Il muro che costruisci non è fatto di cartone, né di leccornie come quelli della casetta nel bosco di hansel e gretel. Non lo sfondi quando ti pare e piace. Scegli di costruirlo e poi ti prendi le conseguenze della stesura di un quintale di cemento a presa rapida dal lato opposto!
Scrivere significa esprimere ciò che, timidamente, non riesci a pronunciare, racchiudere in dolci parole tutto il tuo amore, esprimere sentimenti repressi da tempo e dichiararsi con la persona amata. Significa essere quello che, nella realtà, non riesci ad essere… un po’ per timidezza, un po’ per pigrizia. Scrivere significa raccontare storie rinchiuse nell’anima e riuscire a trovare le parole giuste quando tutto sembrava perso. Significa dedicare poesie, scusarsi con parole meravigliose, pentirsi per gli errori commessi, raccontare la propria vita su un foglio bianco. Scrivere vuol dire macchiare quel foglio di sentimenti rinati, cuori risorti, anime innamorate, rabbie, pianti, sorrisi, legami persi, amicizie ritrovate, ogni frammento di emozione. Scrivere significa emozionarsi, mentre la tua anima scorre su questo foglio macchiato di inchiostro colorato e mentre rileggi la tua vita, candida, bellissima vita. Scrivere è ridere, ridere quando tutto sembrava abbandonato e quando ogni cosa si anneriva per le più futili sottigliezze. Perché scrivere è anche un po’ questo: ritrovare, nel grigio più assoluto, una fetta di arcobaleno. E perché scrivere vuol dire, nella sua più semplice banalità, ritrovare se stessi. Perché, seppur dentro mi senta morire, scrivere significare ricominciare a vivere… vivere per me stessa, vivere per gli altri!
Troviamo quello che cerchiamo.
Non puoi guardareciò che non vedinon puoi ascoltareciò che non odinon puoi essere amatose non sai amare…
L’ipocrisia è l’arma del falso.