Jean Baptiste Alphonse Karr – Uomini & Donne
Vi sono due cose che le donne non perdonano: il sonno e gli affari.
Vi sono due cose che le donne non perdonano: il sonno e gli affari.
In intimità, gli sproloqui della partner, uccidono il desiderio.
Entrarle nell’anima. Appartenersi. Entrare in quelle stanze in cui nessuno è entrato mai. Diventare per lei quel pensiero che le scorre nel sangue e non da tregua. Essere in ogni suo respiro. Sensazioni uniche. Meravigliose. Speciali. Per questo non bastano le parole. Non basta parlare o scrivere di passione. Si parla di orgasmo dell’anima e si cerca quello del corpo. Non che ci sia nulla di male, ma la gianduia è una cosa, la nutella un’altra. Che confusione, e quanto siamo brave noi donne a credere alle parole! Seguiamo le parole come serpenti incantati dalla melodia, finché non ci svegliamo, ogni volta con un livido in più, pronte a cascarci di nuovo e ancora e ancora. Siamo “emozionomani”, drogate di emozioni, pronte a rincorrere il pusher di turno. Forse dovremmo solo ricordarci più spesso che nella donna il punto g è nel cervello, non nelle orecchie.
Il nemico si comporta come una donna, poiché suo malgrado, è debole e vuole sembrar forte.
Lui mi accolse in jeans e camicia aperta, piedi nudi, capelli ancora umidi. Sentii un vuoto allo stomaco. Nei romanzi rosa si parla di farfalle, per me fu più che altro una specie di pugno invisibile.
I sogni delle donne spesso parlano di emozioni e di dolcezze. I sogni delle donne sono fragili e determinati allo stesso tempo. I sogni delle donne si spezzano spesso tra bugie e tradimento. Anch’io come ognuna di loro sogno, ma da molto tempo ho smesso di crederci fino al punto di annullarmi.
Questa frase la dedico a tutte quelle donne che aspettano invano ritorni impossibili, che giustificano comportamenti assurdi da parte di uomini che fanno loro male, a quelle donne che tendono a rendere sempre perfetto “lui”, scusandolo con scuse che sanno di ridicolo, del genere: forse non ha tempo, oppure ha i suoi problemi. Aprite gli occhi, non date la colpa a voi, svegliatevi e vi renderete conto di quanto siete state ridicole; arrabbiatevi pure con voi stesse per essere state cosi stupide e andate a ringraziare in primis i vostri amici, gli unici che vi sono rimasti accanto. Nonostante li avete accusati di non capirvi, loro vi sono rimasti vicino lo stesso.