Jean Cocteau – Viaggi e vacanze
Tutti a Parigi vorrebbero essere attori e nessuno spettatore.
Tutti a Parigi vorrebbero essere attori e nessuno spettatore.
Calabria trionfo di luce e colori, dal mare e cielo azzurroa montagne verdi e fiori dai colori sgargianti,sapori forti di cibi antichi,la sua gente con notevoli influssidi varie etnie greche, bizantine ecc.Ma forte rimane il legame con la sua terra,sa essere accogliente verso il visitatoredi questa magnifica regione baciata dal Signore.
Misteriosi profumi di terre lontane rievocano in me ricordi che sbiaditi s’infrangono sugli scogli della mia memoria la quale, intrisa di nostalgia, invano tenta di cancellarli come impronte sulla sabbia che il perpetuo moto delle onde, lentamente, discolora.
Voglio non fermarmi mai e passo dopo passo camminare per il mondo finché morte non sopraggiunga.
Tutti dicono che la vita sia la cosa più bella… ma cos’è questa quando non la puoi condividere con nessuno?
Viaggiare c’è a chi piace e a chi fa star male, tutto dipende se si viaggia per divertimento ma l’emigrante di questo non è contento e di certo lo fà con la morte dentro. Partire, tornare, ripartire e ritornare ancora è un’odissea che cresce d’ora in ora. La necessità gli mette in mano la valigia, oltre l’oceano lo fà arrivare e non è solo per l’Estate o un periodo di ferie, spesso dura per tutta la vita.
Lo sguardo,scruta il paesaggio in corsa.Cerco il particolare,e fisso le immagini di un lembo di vita:un bambino saluta,una donna assorta alla finestra,e un uomo concreto che traffica con se stesso.