Jean Guétenno – Televisione
Ci sono due categorie di televisione: la televisione intelligente, che crea cittadini difficili da governare, e la televisione imbecille, che crea cittadini facili da governare.
Ci sono due categorie di televisione: la televisione intelligente, che crea cittadini difficili da governare, e la televisione imbecille, che crea cittadini facili da governare.
La televisione se da una parte aiuta senz’altro gli studiosi dell’ignoranza e della stupidità, dall’altra contribuisce anche alla loro estinzione.
La TV trasforma l’uomo a sua immagine e somiglianza.La TV tiene in ostaggio il pensiero umano, trasformando e deformando gli ideali di una società.
Nel mondo dello spettacolo la testa è importante, ma il sedere è fondamentale.
Per essere eccezionali bisogna mascherarsi da normali, abbassarsi al gradino più basso, corteggiare senza pudore le casalinghe.
La tv è l’anientamento delle menti deboli; oggetto di critica dalle menti forti, strumento dei forti e mantenuta dagli astuti!
È il simbolo vivente del giornalismo televisivo. Il volto più noto dell’informazione alla Rai, dove del resto ha lavorato per 42 anni. Poi il diktat bulgaro, addì 18 aprile 2002, prontamente eseguito dall’apposito Agostino Saccà. Da allora Il Fatto, che da otto anni accompagnava gli italiani dopo il Tg1, il programma più visto della tv, che raccoglieva ogni sera quasi un terzo del pubblico, è scomparso. E, con esso, il suo conduttore. Ultima puntata, il 31 maggio 2002.