Jean-Guy Paradis – Religione
Mio Dio, dammi la “serenità” di accettare le cose che non posso cambiare e il “coraggio” di cambiare le cose che posso cambiare.
Mio Dio, dammi la “serenità” di accettare le cose che non posso cambiare e il “coraggio” di cambiare le cose che posso cambiare.
La morte di Cristo ci ha liberati dalla morte, la sua vita dall’errore, la sua grazia dal peccato.
Dio è solo la risposta dell’uomo al suo bisogno di infinito ed eterno.
Anche il più ignorante degl’agricoltori è in grado di sconfessare il detto evangelico presente in Matteo 7,16-20 e Luca 6,43-45: la bontà o meno d’un albero non è necessario aspettare di riconoscerla dai frutti: bastano e avanzano le radici. L’incolmabile baratro fra bene riparatorio e bene preventivo. Unica eventuale eccezione: la ricerca sperimentale d’un inedito tipo di pianta.
Umanamente sbagliando ma umanamente crescendo. Il punto d’arrivo però non potrò mai decidere… Ma l’avvio è sentenza a cui dò atto.
Accettare un Dio vendicativo e crudele mi farebbe diventare un mostro ancora più feroce e malvagio di Lui.
Solo attraverso il Signore ci si eleva davvero interiormente. Egli irradia e purifica il nostro cuore, tracciandoci la strada che ci condurrà in paradiso.