Jean-Paul Belmondo – Uomini & Donne
Le donne sono al loro meglio passati i trent’anni, ma gli uomini che hanno passato i trent’anni sono troppo vecchi per capirlo.
Le donne sono al loro meglio passati i trent’anni, ma gli uomini che hanno passato i trent’anni sono troppo vecchi per capirlo.
Io sono il frutto di quel seme che voi uomini avete piantato, nutrito con la vostra arroganza, calpestato e poi lasciato li senza rispetto. Ecco, io sono il frutto selvatico che non ha bisogno di uomo per vivere.
Siamo quelle donne un po’ testarde. Di quelle un po’ lunatiche. Abbiamo mille sorrisi anche tra le lacrime, ci sciogliamo in un dolce abbraccio e sogniamo momenti unici. Ma siamo anche quelle che spesso restano invece deluse e ferite da milioni di sogni infranti. Da illusioni e delusioni che lasciano solo la voglia di non crederci più.Siamo tra quelle donne che ancora ci credono in quello che fanno, in certi valori. Siamo tra quelle donne che non si abbasseranno mai troppo per un uomo, perché un vero uomo quando ama la sua donna la porta in alto.
Le donne più affascinanti quelle felici della loro femminilità, ne conoscono il potere e lo usano per dominare dolcemente l’uomo che amano.
Gli uomini pensano troppo storicamente. Vivono sempre per metà in un cimitero.
L’uomo mente con eleganza, stile e soprattutto credendoci. Perché una donna che mente è banale. E poi mente sempre sulle stesse cose. L’uomo mente su tutto!
Guardo quest’uomo, in fondo a questa luce notturna, con in braccio il neonato di Sarajevo. E d’improvviso sento quel dolore, che poi mi prenderà ogni volta e ha un modo tutto suo di aggredirmi. Mi stringe la nuca, m’irrigidisce il collo. È Diego che mi trattiene da dietro, riconosco le sue mani, il suo fiato, però non posso voltarmi. Era lui che doveva tenere in braccio il bambino […]. È lui che mi tiene per la nuca e mi sussurra di guardare il mio destino avanti, le scene della mia vita senza di lui.