Jean-Paul Malfatti – Anima
Ti basta parlare con un cieco, guardandolo in faccia, per capire che lo specchio dell’anima non sono mica gli occhi, ma bensì il suo carattere.
Ti basta parlare con un cieco, guardandolo in faccia, per capire che lo specchio dell’anima non sono mica gli occhi, ma bensì il suo carattere.
L’arte è il linguaggio dell’anima in amore.
Io mangio ascoltando musica, guardando la tv o un video sul web… sia all’ora della colazione o del pranzo o della merenda o della cena. Non riesco a stare senza far niente o in silenzio nemmeno quando dormo. E, se dopo la morte, ci sarà solo silenzio e buio, allora preferisco non morire.
Era facile riconoscermi: io ero quella che si nascondeva durante i discorsi tra amici, che sorrideva poco e parlava meno. Ero quella che quando mancava, gli altri se ne accorgevano poco. Una gran regista ero: i miei film mentali avrebbero vinto l’oscar. Ma poi ho afferrato la tua mano quando ero piena di perché, quando tremavo senza il calore delle emozioni, quando mi nascondevo, quando scappavo, quando non mi raccontavo. Adesso mi emoziono e piango, anche per la gioia e scrivo, e mi rileggo per sentirlo ancora quel calore.
Ho imparato ad amare le anime non l’apparenza!
L’anima è sempre vergine, si contamina con la materia solo se dimentica di essere eterna.
La speranza è un aquila che vola bassa in cerca di carne, brama per non dover morire; quando però colpisce la preda strappandole il cuore, vuol dire, allora, che la speranza muore e con essa la carne che diventa preda.