Jean-Paul Malfatti – Morte
Il poeta non muore, bensì rientra nel bozzolo per poi uscirne nelle nuove vesti delicate e leggere di una novella farfalla, libera di volare nell’immenso etere stellato dell’aldilà della fisicità.
Il poeta non muore, bensì rientra nel bozzolo per poi uscirne nelle nuove vesti delicate e leggere di una novella farfalla, libera di volare nell’immenso etere stellato dell’aldilà della fisicità.
La morte è un mostro che caccia dal gran teatro uno spettatore attento, prima della fine di una rappresentazione che lo interessa infinitamente.
Se tutti avessimo gli stessi gusti e la stessa mentalità il mondo non sarebbe altro che un immenso castello di carte al vento, del quale il tedio sarebbe il re e la noia la sua regina, e tutti continueremo a sbagliare e ad essere imperfetti come ogni essere umano.
La vita è dono divino, la morte prematura è grazia; si scansano i patimenti della vita terrena e si raggiungono prima i godimenti dell’eternità.
Capita a volte, anche a chi è amato da chi ama, di soffrire per amore,…
Colui che si nutre solo dei suoi pensieri e di quelli del mondo attorno a sé, facilmente finisce col vivere nell’orgoglio e nella presunzione di sé.
Chi non esce dal bozzolo non diventa farfalla.